"Basta violenze contro la polizia",
forze dell'ordine in corteo a Torino
10:46 Lunedì 25 Novembre 2024
Protesta senza precedenti delle divise. "È aberrante dire che questo è un Paese fascista quando in ospedale ci finiamo sempre noi". Tra le richieste l'approvazione del ddl Sicurezza e la chiusura di Askatasuna. E i manifestanti rifiutano l'incontro con il sindaco Lo Russo
A sfilare in corteo e chiedere “basta violenza contro di noi” questa volta sono le forze dell’ordine. La dimostrazione, di cui non si ricordano precedenti, è cominciata stamani a Torino ed è stata promossa da numerose sigle sindacali della categoria per “protestare – viene spiegato – contro le continue aggressioni nei nostri confronti durante manifestazioni di piazza, servizi di controllo del territorio e anche all'interno delle carceri da parte dei deceduti”. “È aberrante – dice Eugenio Bravo, del sindacato autonomo di polizia Siulp – dire che questo è un Paese fascista quando in ospedale ci finiscono le forze dell’ordine. Servono interventi legislativi forti, e il ddl sicurezza va in questa direzione. Ma scendere in strada è necessario: siamo lavoratori anche noi. E abbiamo il diritto di farci sentire”. I manifestanti sottolineano che stanno partecipando al corteo in una giornata in cui sono liberi dal servizio o in ferie.
Ad aprire il corteo è uno striscione con scritto “forze dell’ordine e cittadini contro la violenza antagonista e criminale”. Lo slogan che si alza dai partecipanti e “giù le mani dalle divise”. A gestire il servizio d’ordine è la questura, che stima il numero dei partecipanti (fra poliziotti, carabinieri, finanzieri e personale di polizia penitenziaria) in circa duecento. Al presidio sotto la sede del Comune si sono aggiunti esponenti di FdI e Lega, tra cui la vicecapogruppo alla Camera Augusta Montaruli, l’assessore regionale Maurizio Marrone e il capogruppo leghista a Palazzo Lascaris Fabrizio Ricca. “Sono al loro fianco”, afferma Montaruli, aggiungendo che “c’è bisogno che il ddl Sicurezza venga approvato al più presto perché contiene misure nette a sostegno delle forze dell’ordine”.
La protesta ha anche una dimensione locale nella parte in cui è riassunta dallo striscione “chiudiamo Askatasuna”, con riferimento al centro sociale torinese di area autonoma: “È capofila – viene spiegato – dei centri sociali più violenti d’Italia”. Giunti sotto Palazzo Civico, i manifestanti sono stati invitati dal sindaco di Torino Stefano Lo Russo a salire nel suo ufficio per un confronto, ma loro hanno rifiutato. “Ci domandiamo se il sindaco Lo Russo, almeno di fronte al gesto clamoroso della protesta dei sindacati delle forze dell'ordine, si deciderà una volta per tutte a rispettare pienamente la nostra legge regionale che impedisce di regolarizzare e sanare l'occupazione antagonista di Askatasuna” attacca Marrone.