PALAZZO LASCARIS

La Lega spacca il centrodestra, maggioranza sotto in Piemonte

Alla prima prova, Fratelli d'Italia e alleati si dividono. Il Carroccio cerca e ottiene l'incidente durante la variazione di bilancio da 80 milioni. Il nodo dell'ospedale di Settimo. Cirio assente. Scaramucce anche tra i banchi del centrosinistra. E siamo solo all'inizio

Alla prima vera prova in aula, il centrodestra piemontese si divide. È in panne la maggioranza di Alberto Cirio, mentre il governatore non si presenta per tutta la giornata a Palazzo Lascaris dove si vota una corposa variazione di bilancio da 80 milioni di euro, di cui 50 milioni per la sanità e altri 30 milioni per sostenere – a integrazione del previsionale 25/26 – su turismo, cultura, diritto allo studio e sport. La Lega dissemina la strada della manovrina di mine e alla fine, su un odg del capogruppo Fabrizio Ricca, la maggioranza salta per aria.

Una giornata il Carroccio ha preso le distanze su ben tre questioni. La prima e più significativa è l’operazione da 15 milioni sull’ospedale di Settimo Torinese, per acquisire e internalizzare le attività di Saapa spa, la società misto pubblico-privato sociale che gestiva le attività della struttura, ora posta in liquidazione. L’ex assessore alla Sanità Luigi Icardi – dopo aver ripetuto la propria contrarietà – chiede la salvaguardia dei posti di lavoro in cambio del suo voto favorevole. L’assessore al Bilancio Andrea Tronzano scrive un nuovo emendamento di mediazione che non prevede più l’internalizzazione delle attività (particolarmente indigesta all'esponente leghista) ma un generico impegno a “garantire le attività” e “tutelare i lavoratori”.  A quel punto, di fronte alla richiesta del Pd di sospendere il punto e di avere spiegazioni, la maggioranza dà il via a un balletto di telefonate e colloqui, al termine del quale, nel pomeriggio, l’obiettivo di “acquisire e internalizzare” le attività torna nell’emendamento. A quel punto la Lega non vota e il Pd, con la capogruppo Gianna Pentenero e il vicepresidente della commissione Sanità Daniele Valle, parlano già di “maggioranza in pezzi” e sottolineano “la profonda diversità di visione sulla relazione tra il sistema pubblico e il sistema privato (basti ricordare le recenti polemiche sui partenariati di Alessandria e Cuneo e sull’apertura di un pronto soccorso privato a Torino o i frequenti riferimenti al modello lombardo)”. Ma non è finita.

Nel pomeriggio si sfiora l’incidente su un altro emendamento, questa volta si tratta di un provvedimento che stanzia 750mila euro aggiuntivi per le Agenzie del turismo regionali. Una polpettina avvelenata che rischia di sballare i conti dell’assessore Tronzano. La giunta, infatti, dà parere negativo. FdI, Forza Italia e Lista Cirio votano contro; Lega naturalmente a favore. Si apre una nuova faglia, le minoranze devono solo calciare il rigore: il Movimento 5 stelle vota compatto l’atto leghista, ma la capogruppo Pentenero chiama la “non partecipazione” al voto. Un modo un po’ pilatesco per dissociarsi senza votare contro, garantire il numero legale senza essere a favore. Gli alleati vanno in ordine sparso. Risultato: 24 voti contrari, 16 favorevoli, 9 non partecipano. Il centrodestra sarebbe potuto andare sotto e la frustrazioneper l’occasione persa s’accende in un alterco tra Pentenero e il collega Mimmo Ravetti, che le contesta una strategia fin troppo “responsabile”. Nell’opposizione monta il malumore: “Abbiamo votato a favore perché riteniamo fondamentale il sostegno alle Atl – sbotta la capogruppo del M5s Sarah Disabato –. Ma anche perché l’approvazione di questo emendamentoavrebbe fatto emergere una frattura sempre più evidente nella maggioranza. Insomma, un voto che valeva doppio in cui noi abbiamo fatto la nostra parte, altri no”.

Ma la Lega ha un ultimo asso da giocare. Un ordine del giorno che impegna la giunta a stanziare 1 milione sullo sport. Parere negativo dell’esecutivo, il resto della maggioranza vota contro, questa volta però le minoranze si saldano e il centrodestra finisce sotto per due voti. Capigruppo in tilt e seduta sospesa. Alla fine il semaforo verde alla manovra arriva, le divisioni restano. “Servirà un chiarimento”.

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