SANITÀ & POLTRONE

Asl, Piemonte a caccia di direttori.
Tutti i nomi dei nuovi "papabili"   

L'assessore Riboldi fissa le nomine entro il 15 dicembre, al massimo il 20. "Voglio incontrarli durante la pausa natalizia" (addio vacanze). Carneadi e figure note nell'elenco al vaglio della commissione presieduta dal direttore della sanità del Veneto

Tra i pacchi chiusi sotto l’albero di Natale non ci saranno quelli con dentro i nomi dei nuovi o riconfermati direttori delle 15 aziende sanitarie e ospedaliere del Piemonte. L’intenzione dell’assessore alla Sanità Federico Riboldi è quella di procedere con le nomine entro il 15 dicembre e “se proprio non sarà possibile entro quella data – spiega allo Spiffero – certamente non si andrà oltre il 20. Voglio approfittare della pausa natalizie per incontrarli tutti”, aggiunge con un avviso di cui gli aspiranti futuri vertici di Asl e Aso dovranno tenere conto nella programmazione di eventuali vacanze.

Lavori a tappe forzate, visto il calendario sottolineato dall’assessore di Fratelli d’Italia, per la commissione presieduta dal direttore della sanità regionale del Veneto Massimo Annicchiarico chiamata a valutare l’idoneità dei candidati. Una procedura che, pur trattandosi di manager già inseriti nell’elenco nazionale, è tutt’altro che un proforma visto che le valutazioni si riferiscono soprattutto alla direzione di ciascuna delle aziende per cui gli aspiranti direttori indicano la preferenza. Questo spiega anche un dettaglio a prima vista poco comprensibile, ovvero la presenza nella lista aggiuntiva composta dopo la riapertura del bando di direttori tuttora in servizio, ma che proprio per estendere o cambiare le aziende che ambirebbero dirigere hanno presentato una nuova domanda. È il caso dell’attuale direttore dell’Aou Maggiore della Carità di Novara Gianfranco Zulian che, per questioni alfabetiche, chiude la lista dei 39 che si aggiungeranno al centinaio di papabili già a disposizione della Regione.

Ad aprire il nuovo elenco è, invece, Fabio Andreasi Bassi, avvocato, direttore dello sviluppo organizzativo degli Istituti fisioterapici ospitalieri di Roma, con precedenti incarichi di rilievo al ministero della Difesa. Il secondo della lista è l’ex direttore sanitario della Città della Salute di Torino, oggi con analogo incarico al Santa Croce e Carle di Cuneo, Lorenzo Angelone. Poi, scorrendo l’elenco, c’è Peter Assemberg già a capo dell’Asst di Bergamo Ovest, Rita Carmen Azzolina attuale direttore sanitario del Mauriziano di Torino, Angelo Barbato direttore sanitario dell’Asl di Rieti, Giancarlo Bizzarri attuale direttore di PuntoZero, la società tecnologica della sanità dell’Umbria dove si appena votato e già spira aria di spoils system.

Nome noto tra i manager della sanità quello di Paolo Bordon al vertice dell’Ausl di Bologna, dopo di lui sempre in rigoroso ordine alfabetico, Gianluca Bracchi direttore amministrativo del San Matteo di Pavia, Giancarlo Conti direttore dell’ingegneria clinica all’Asl di Pesaro e Urbino, Adriano Cristinziano dirigente farmacista dell’azienda ospedaliera dei Colli di Napoli, Roberto D’Angelo attuale commissario del Mauriziano, Giuseppe De Filippis un passato in varie Asl del Piemonte poi al vertice dell’azienda ospedaliera di Perugia e dalla scorsa primavera a capo dei Dea di Vallo della Lucania e Agropoli.

La lista prosegue con Massimo De Fino direttore generale del Centro Oncologico di Rionero in Vulture in provincia di Potenza, Stefano Del Missier, enfant prodige della sanità lombarda all’epoca di Roberto Formigoni e oggi direttore generale della multiservizi farmaceutici di Cinisello Balsamo, Giovanni Di Santo direttore generale dell’azienda sanitaria regionale del Molise, Luigi GallinaGiovanni Gorgoni già al vertice di Aress Puglia, Loredana Luzzi dirigente di Regione Lombardia.

Poi un nome che certamente susciterà interesse e pronostici perlomeno nell’Alessandrino. È quello di Antonio Maconi, medico, attualmente a capo del Dipartimento Interaziendale Funzionale Attività Integrate Ricerca e Innovazion e, anni addietro a un passo dal candidarsi a sindaco della città. Esponente della destra, non nascoste simpatie per il partito di Giorgia Meloni (e di Riboldi), da anni in prima linea per ottenere l’Ircss nel capoluogo mandrogno.

Altro nome più che noto in Piemonte, quello di Stefano Manfredi già direttore generale per un breve periodo al San Luigi di Orbassano, poi del San Matteo di Pavia, con un contratto che scadrebbe proprio a fine anno. L’elenco prosegue con Patrizia Mangione, direttore amministrativo dell’Ulss di Treviso, Francesco Marchitelli commissario dell’Asl Roma 6, Vincenza Palermo, direttore del Risk Management dell'Asl To4, Mauro Palmieri dirigente tecnico dell’Asl di Frosinone, Arturo Pasqualucci, direttore sanitario dell’ospedale di Perugia, poi Paolo Petrucci direttore dei servizi informatici dell’Asl To5 e, un anno fa, in predicato per dirigere Azienda Sanitaria Zero.

La lista dei nuovi aspiranti manager della sanità piemontese prosegue con Raimondo Pinna, direttore sanitario del Brotzu di Cagliari dove l’estate scorsa è stato sfiduciato dai primari, Diego Poggio direttore amministrativo del Mauriziano, Marco Ricci direttore generale dell’Asst di Macerata, Francesco Risso direttore del dipartimento di salute mentale interaziendale di Asl CN1 con l’Azienda Ospedaliera S. Croce e Carle di Cuneo, Elga Rizzo direttore amministrativo dell’Asp di Catanzaro, Fabrizio Russo direttore di Azienda Zero della Calabria, direttore del dipartimento salute di Anci Campania, Dario Seghezzi direttore generale dell’Istituto stomatologico italiano, Elena Tarantini dirigente amministrativo dell’Asl di Barletta, Luigi Tardioli fino a poco tempo fa ai vertici di PuntoZero in Umbria, Francesco Trotta dirigente Aifa, Stefano Visconi dirigente Asst Franciacorta, Roberta Volpini oggi direttore amministrativo dell’Asl Roma 1 e in passato all’azienda ospedaliera di Alessandrina.

A chiudere la lista, come accennato prima, un nome noto come quello dell’attuale direttore del Maggiore della Carità di Novara, Zulian, la cui decisione di ripresentare la sua candidatura lascerebbe intendere il proposito o la speranza di cambiare azienda. Per lui, come per tutti gli altri, il valzer delle nomine deve ancora incominciare, anche se nel carnet dell’assessore i balli sembrano voler essere veloci.

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