PALAZZI ROMANI

Portaborse ai Nastri di partenza, approvati i conti del Senato

Sotto la regia del senatore questore novarese Palazzo Madama vara nuove norme sugli assistenti parlamentari, tanto bistrattati ma ineliminabili, mettendo fine alla giungla dei collaboratori dei politici: "Pilastri del sistema democratico". Voto unanime sul bilancio

Simbolo del sottobosco politico romano ma anche indispensabili collaboratori degli onorevoli, per la figura dei portaborse si annuncia la svolta. La commissione Bilancio del Senato ha appena approvato a pieni voti, senza contrari o astensioni, la norma che metterà in regola gli assistenti dei politici.

In particolare, il passaggio più significativo è quello che equipara la figura del portaborse, termine spregiativo che ormai lascia indifferenti i più, alle altre figure che fanno parte degli staff politici, mettendo fine all’anarchia che vedeva alcuni sostanzialmente lavorare gratis e mentre i colleghi incassavano ricchi rimborsi. Per il senatore questore Gaetano Nastri, esponente di FdI, che oggi ha presentato la riforma, i collaboratori dei politici sono “pilastri del sistema democratico” ai quali “restituire dignità sociale” “tutelando i loro diritti”.  Il regolamento entrerà in vigore a gennaio 2025 tramite una delibera del Consiglio di Presidenza del Senato.

L’annuncio è arrivato durante la presentazione del Rendiconto 2023 e il Bilancio interno 2024 del Senato, per il quale è stato avviato “un processo condiviso di risparmio ed efficientamento del Senato”, afferma Nastri che ha parlato di 20 milioni di euro risparmiati dall’inizio della legislatura, di cui 10 soltanto nel 2024. Il suo discorso è stato all’insegna della concordia per il bene delle istituzioni: “Se oggi possiamo presentare un bilancio virtuoso del Senato, significa che abbiamo lavorato tutti insieme, senza posizioni ideologiche e senza strumentalizzazioni, per perfezionare il funzionamento di questa importante istituzione”, ha enfatizzato il senatore di Novara, “questo risultato straordinario evidenzia la capacità dell'Assemblea e della sua macchina amministrativa di saper rispondere alle difficoltà dei cittadini, che, in un periodo segnato da enormi sacrifici, meritano sempre più rigore e buon senso nell'utilizzo delle risorse pubbliche”.

print_icon