Il centrodestra litiga, Cirio latita:
giunta politica su nomine e sanità
17:13 Giovedì 28 Novembre 2024
Non siamo ancora al gabinetto di crisi ma per essere appena iniziata la legislatura marca male. Dopo gli scontri dell'ultimo Consiglio, il governatore del Piemonte corre ai ripari. Incontro il 2 dicembre. Sul tavolo l'ipotesi di una commissione Enoc per il piano sociosanitario
Un presidente latitante e una coalizione litigiosa. A Roma come a Torino, sono acque tempestose per il centrodestra. Così mentre nella capitale a incrociare le spade sono Antonio Tajani e Matteo Salvini, in Piemonte Alberto Cirio è costretto a correre ai ripari dopo gli incidenti che hanno caratterizzato l’approvazione della variazione di bilancio, ieri, a Palazzo Lascaris.
È convocata per lunedì una giunta politica nella quale il governatore farà il punto della situazione, recependo le richieste di un “chiarimento” partite ieri – seppur anonime – dai banchi della Lega. L’operazione sull’ospedale di Settimo Torinese, indigesta all’ex assessore alla Sanità Luigi Icardi, così come l’ordine del giorno sullo stanziamento di un milione per lo scorrimento delle graduatorie dei bandi dello sport, presentato dal leghista Fabrizio Ricca e approvato con i voti dell’opposizione, sono ferite che rischiano di infettarsi in assenza di un confronto. Soprattutto ora che all’orizzonte ci sono le nomine nelle partecipate regionali. Le tre agenzie per le case popolari (Atc), l’Ente per il diritto allo studio (Edisu), il Consorzio informatico (Csi) e l’Agenzia per la tutela ambientale (Arpa) sono i bocconi più succulenti di un’infornata che ha già scatenato gli appetiti delle forze di maggioranza. Ed è solo l’antipasto.
L’algoritmo escogitato dal capogruppo di Fratelli d’Italia Carlo Riva Vercellotti, una sorta di Cencelli 2.0, non pare aver sciolto i nodi all’interno della prima forza della coalizione, mentre aumentano le pretese degli alleati. A partire proprio dal Carroccio che, dopo aver fatto l’asso pigliatutto nella precedente legislatura, ora teme di perdere tutte le principali caselle del sottogoverno regionale.
C’è poi il riassetto complessivo della sanità con le nomine di Asl e Aso. Una volta terminato il vaglio formale dell’elenco da parte del gruppo presieduto dal direttore della sanità regionale del Veneto Massimo Annicchiarico, chiamato a valutare l’idoneità dei candidati, si scatenerà la bagarre tra le forze di maggioranza per accapararsi i direttori di aziende e ospedali. Una partita in cui le appartenenze politiche si intrecciano con logiche territoriali dei vari feudi elettorali,
Sempre sulla questione sanità circola ormai da qualche giorno l’ipotesi di varare una commissione “tecnica” sul piano sociosanitario, atteso dalla regione da oltre vent’anni e annunciato a più riprese già durante la scorsa legislatura. L’idea è quella di affidare a un pool di esperti, di chiara fama e non direttamente legati alla politica, la redazione del documento che dovrebbe assicurare la programmazione sanitaria nei prossimi anni. A guidarlo si fa il nome di “Sua Sanità”, l’imprenditricedi Mariella Enoch, ex presidente di Confindustria Piemonte, a lungo alla guida del Bambin Gesù, l’ospedale del Vaticano; un incarico che le è valso anche il soprannome di Papessa.
La proposta, partita proprio da Cirio, avrebbe incontrato più di una perplessità da parte dell’assessore meloniano Federico Riboldi, il quale vuole evitare che possa venir letta all’esterno come una sorta di commissariamento. Al momento si è riservato di avviare una riflessione all’interno del suo partito ma la questione potrebbe essere oggetto di discussione con il resto della giunta proprio in occasione della riunione politica del 2 dicembre. Lì i primi nodi verranno al pettine.