MOBILITAZIONE

Il Black Friday di Landini, giallo sullo sciopero dimezzato

Domattina lo sciopero generale. Cgil e Uil scendono in piazza in tutta Italia. Mistero sul ricorso al Tar contro la precettazione di Salvini. Il Capitano annuncia la vittoria ma sbaglia procedimento

Domani è il giorno della grande mobilitazione, ma resta il mistero sulla pronuncia del Tar, che ha rigettato il ricorso d’urgenza contro la precettazione imposta dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, con limitazione a quattro ore della protesta. Il ricorso rigettato “non è quello presentato da Cgil e Uil”, spiegano i due sindacati in una nota. È ormai chiaro che il ricorso rigettato dai giudici amministrativi fosse quello presentato dalle sigle “di base”, Cub e Sgb, che si erano prenotate per prime.

Si va dunque verso lo sciopero generale "precettato" di quattro ore nel trasporto pubblico, aereo e marittimo, che coinciderà con le manifestazioni in tutta Italia di Cgil e Uil. Le sezioni piemontesi delle due sigle si attendono migliaia di partecipanti e hanno preparato un corteo a Torino, che partirà da piazza XVIII Dicembre per concludersi in piazza Castello.

Sembra difficile infatti che il Tar si pronunci oggi sul ricorso dei due confederali, dopo che Salvini nel tardo pomeriggio del 26 novembre ha firmato la precettazione per ridurre l'orario a quattro ore della protesta nel Tpl, dimezzandolo rispetto alle otto ore previste. Proprio Salvini nel primo pomeriggio di oggi, dopo aver letto che il Tar aveva rigettato il ricorso (di Cub e Sgb), si era precipitato a fare un post Facebook, provocando lo sfottò del segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri: “Basterebbe leggere le carte”.

Dallo sciopero sarà invece escluso del tutto il trasporto ferroviario che, accogliendo le rilevazioni del Garante, era stato già sfilato dalla lista dei settori aderenti alla mobilitazione nel rispetto della 'regola dei dieci giorni'. I treni sono dunque garantiti. Lo stop per gli aerei, compresi controllori di volo e servizi di terra, sarà dalle 10 alle 14. Per bus, metro e tram così come per navi e traghetti, invece, sarà dalle 9 alle 13. Il leader della Cgil Maurizio Landini scenderà in piazza con i lavoratori a Bologna, mentre Bombardieri sarà a Napoli.

Dietro la proclamazione dello sciopero generale si è consumato un vero e proprio braccio di ferro tra sindacati e Mit che si è concentrato sul settore del Tpl. La convocazione di Cgil e Uil al Mit, il 26 novembre, si è conclusa con la decisione del ministro Salvini di firmare la precettazione per ridurre l'orario della protesta a 4 ore, come chiesto anche dalla Commissione di garanzia sugli scioperi che aveva evidenziato "il fondato pericolo di un pregiudizio grave ed imminente ai diritti della persona costituzionalmente tutelati". Per Cgil e Uil le rilevazioni del Garante sarebbero frutto della scelta di "obbedire ai diktat del ministro Salvini". I due sindacati, confermando le ragioni e le modalità della mobilitazione e ribadendo a più riprese di aver rispettato le regole, hanno così scelto la strada del ricorso al Tar, chiamato ora a pronunciarsi sulla precettazione.

Dalle parti dei sindacati però non si respira ottimismo sulla possibilità di avere un responso dal Tar prima dello sciopero, i tempi sono davvero stretti. Tutto può succedere, certo, ma nel più probabile caso in cui il Tar dovesse pronunciarsi a posteriori, lo sciopero di domani nel Tpl sarà dunque di quattro ore e l'esito del Tribunale "sarebbe un contentino" utile per fare, per così dire, giurisprudenza, senza ulteriori conseguenze. Nel frattempo, Salvini ha fatto sapere di essere "determinato a garantire quanti più mezzi di trasporto possibili, nonostante lo sciopero di domani e le iniziative giudiziarie annunciate dai sindacati". Per Salvini, si legge in una nota del Mit, "la priorità è sempre e solo l'interesse dei cittadini: soltanto sui convogli di Trenord, per esempio, la precettazione garantirà il servizio per quasi mezzo milione di viaggiatori. A proposito di voli, invece, la precettazione ha reso disponibili centinaia di aerei che invece sarebbero rimasti a terra".

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