SANITÀ

Busta paga più ricca per i direttori Asl

Aumentato il numero di aziende nella prima fascia (circa 155mila euro lordi), sale la retribuzione anche per le altre. Una misura, annunciata dalla Regione Piemonte, per attrarre più manager e contrastare la concorrenza. Si spenderanno 650mila euro in più

Più che un incentivo a scegliere il Piemonte, l’aumento di stipendio per i direttori generali delle aziende sanitarie e ospedaliere suona come un cadeau di benvenuto per i manager che saranno nominati nelle prossime settimane, oltre naturalmente per coloro che la nomina l’hanno avuta in precedenza. 

La delibera con cui la giunta regionale ha rivisto al rialzo i compensi per i manager di Asl Aso è, infatti, di pochi giorni addietro, quando il bando per inserire ulteriori candidati nell’elenco regionale era già chiuso. Certo, il fattore economico come ulteriore motivo di attrattività e di riduzione della concorrenza da parte di altre regioni resterà anche per il futuro, intanto a godere dell’aumento saranno tutti, o quasi, i manager. Già, perché il meccanismo utilizzato non si basa tanto sull’incremento della cifra, quanto il passaggio alla fascia retributiva superiore per i vertici di un cospicuo numero di aziende, lasciando invariato quello che chi era nella prima fascia già percepiva. 

Nel dettaglio, dal prossimo primo gennaio a guadagnare 154.937 euro lordi, cifra che equivale alla soglia massima degli allora 300 milioni fissata dal Dpcm del 2001, ai direttori generali di Città della Salute di TorinoAsl Città di Torino e Azienda Sanitaria Zero che attualmente sono nella prima fascia si aggiungeranno i vertici di Asl To3Asl To4Cuneo1Asl AlessandriaAou Maggiore della Carità di NovaraSanta Croce e Carle di CuneoSanti Antonio Biagio di Alessandria. Cancellata di fatto la terza fascia, sale la retribuzione per la seconda da 147mila euro a 150mila per la seconda dove sono comprese Asl To5Asl VercelliBiellaNovaraVerbano-Cusio-OssolaAsl Cn2Asti, oltre al San Luigi di Orbassano, il Mauriziano e la nuova azienda ospedaliera del Regina Margherita

Va ricordato, come del resto viene fatto nella stessa delibera, che questi stipendi possono essere ulteriormente aumentati fino al 20 per cento attraverso il riconoscimento del raggiungimento degli obiettivi che la Regione assegna ogni anno ai direttori generali su determinate materie e aspetti dei servizi sanitari. Ma all’aumento che l’assessore Federico Riboldi aveva annunciato poco dopo il suo insediamento e che trova attuazione nell’atto appena formalizzato dalla giunta regionale sono collegati anche gli stipendi dei direttori sanitari e amministrativi delle aziende che, per legge, ricevono l’80% di quanto previsto per i direttori generali. E cresceranno pure le indennità per i componenti dei collegi sindacali che la legge stabilisce nel 10 per cento anche in questo caso rispetto allo stipendio del direttore generale.

Quanto questi aumenti incideranno sull’attrattività del Piemonte rispetto ai manager e alla concorrenza di regioni sarà impossibile appurarlo in questa imminente tornata di nomine, forse in futuro. Di certo c’è la spesa in più che il provvedimento comporterà e che è stata stimata in circa 650mila euro. Soli che formalmente non usciranno dalle casse della Regione, ma saranno a carico dei bilanci delle aziende sanitarie. Che come noto, salvo rari casi, sono perennemente e spesso pesantemente in rosso.

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