PALIO DELLE CADREGHE

Si sfalda l'opera Pia Rasero, interessi (e ripicche) di bottega

Scornato per il mancato sostegno alla presidenza della Fondazione CrAsti, il capataz della Confcommercio astigiana destituisce il sindaco dalla presidenza di Ascom servizi. E nella lotta tra i due galletti a lasciarci le penne potrebbe essere Bovino

La prossima mossa tocca a Rasero. Mercoledì sera il consiglio direttivo della Confcommercio astigiana, guidata da Aldo Pia, su proposta dello stesso presidente, ha eletto Aldo Pia (sempre la stessa persona) alla guida di Ascom Servizi, la società che, nell’ambito dell’organizzazione dei negozianti astigiani, offre prestazioni amministrative, fiscali e tributarie ai soci.

Alla presidenza di questa società, per decenni, ha dominato incontrastato Maurizio Rasero, che non ha mai lasciato la carica, nemmeno durante i suoi incarichi di amministratore comunale, vicepresidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, vicepresidente della Banca di Asti e, infine, sindaco della città del Palio. Una posizione strategica, sia per la generosa remunerazione, sia perché rappresenta un osservatorio privilegiato sull’andamento – sempre più critico – del commercio astigiano.

Il lungo sodalizio tra Aldo Pia e Maurizio Rasero, durato oltre vent’anni, si è interrotto quest’estate. La frattura è avvenuta quando Rasero, nella sua veste di sindaco di Asti, presidente della Provincia e king-maker dei destini casalinghi, ha negato a Pia (già presidente di Confcommercio, della Banca di Asti, di Biverbanca, consigliere della Compagnia di San Paolo e presidente della locale Camera di Commercio) l’appoggio per diventare presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, preferendo indirizzare la scelta su Livio Negro; quest’ultimo è poi risultato vincitore con 10 voti contro 5 nel consiglio di indirizzo della Fondazione.

Da allora, Pia, incassata ma non digerita la cocente sconfitta, ha giurato vendetta. La prima occasione si è presentata con il rinnovo delle cariche in Ascom Servizi, società interamente controllata dalla Confcommercio astigiana. Pia ha quindi estromesso Rasero dalla presidenza, autoproclamandosi di fatto nuovo presidente. Secondo i bene informati, tuttavia, la battaglia è tutt’altro che conclusa e si preannuncia lunga e non priva di colpi di scena.

Se non si arriverà a un compromesso – sempre possibile quando prevalgono i nobili valori degli interessi personali – la prossima vittima della faida potrebbe essere Mario Bovino, assessore al commercio del Comune di Asti e, soprattutto, genero di Aldo Pia. È infatti difficile immaginare che Rasero possa accettare la sconfitta subita in Confcommercio continuando a mantenere la delega al commercio nelle mani di un assessore legato al suo rivale. L’incarico di giunta richiede, infatti, massima fiducia da parte del sindaco e, alla luce degli ultimi avvenimenti, sembra improbabile che questa fiducia sia rimasta intatta. La situazione resta magmatica, e la battaglia tra i due galletti astigiani è destinata a proseguire.

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