POLITICA & GIUSTIZIA

Canoni non riscossi alle case popolari, assolti tutti gli ex dirigenti di Atc

La Corte dei conti boccia l'impianto accusatorio e solleva i dipendenti dell'agenzia dalle accuse. Non ci fu danno erariale. La soddisfazione dei legali: "Hanno sempre operato nell'interesse dell'ente"

Sono stati tutti assolti gli ex dirigenti dell’Atc di Torino, cui veniva contestato un danno erariale per una presunta incuria nella riscossione dei canoni di edilizia popolare per un totale di circa 21 milioni di euro. La Procura della Corte dei Conti contestava alla dirigenza la mancanza di indicazioni sul recupero crediti, che avrebbe portato alla perdita, per prescrizione, di ingenti somme a titolo di canoni locatizi. Undici in tutto i dirigenti finiti davanti ai magistrati contabili, compresi gli ultimi due direttori generali dell’Agenzia, che si occupa della gestione delle case popolari di Torino, Piero Cornaglia e Luigi Brossa.

In particolare, il Nucleo di polizia economico-finanziaria di via Giordano Bruno a Torino, aveva curato la disamina di circa 11 mila posizioni (contratti di inquilini di abitazioni di edilizia popolare), riferibili a oltre 32 milioni di crediti pluriennali vantati dall’ente, estinti per intervenuta prescrizione senza che tuttavia ne fosse stata data evidenza nell’ambito dei bilanci che venivano man mano approvati, così determinando di fatto l’occultamento del danno. Almeno questa era la posizione dell’accusa, secondo cui poi questi crediti erano stati cancellati dal bilancio dell’Atc con delibera del consiglio di amministrazione nell’ottobre 2018. Di qui il danno erariale contestato.

La Corte ha respinto integralmente la ricostruzione accusatoria, ritenendo le contestazioni in parte prescritte e in parte infondate. I giudici hanno rilevato una carenza di prova e un'erronea ricostruzione della presunta responsabilità erariale. Gli avvocati Carlo Merani e Roberto Serventi, difensori di sei andati a giudizio, hanno espresso “soddisfazione per l'accoglimento delle tesi difensive e per l'assoluzione dei propri assistiti”. Secondo i legali “la vicenda si conclude con una piena riabilitazione dei dirigenti Atc, che hanno sempre operato nell’interesse dell’agenzia”.

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