"Al rogo Meloni, Salvini e Crosetto". Antagonisti e Pro Pal, scontri a Torino
13:22 Venerdì 29 Novembre 2024Landini straparla di "rivolta sociale" e i soliti dementi la mettono in pratica. Lo "spezzone sociale" attacca le forze dell'ordine durante lo sciopero generale indetto da Cgil e Uil. Incendiate sagome e foto di premier, ministri e del ceo di Leonardo Cingolani. Occupati i binari della stazione Porta Susa - VIDEO e FOTO
A Torino, al termine del corteo degli studenti, centri sociali e attivisti Pro Palestina, i manifestanti, alcune centinaia, hanno bruciato una sagoma di stracci raffigurante il volto del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e tre maxi foto coi i volti della premier Giorgia Meloni, del ministro della Difesa Guido Crosetto e del ceo di Leonardo, Roberto Cingolani. Il tutto è avvenuto tra grida di “Al rogo al rogo” e “dimissioni, dimissioni”.
Scontri tra le forze dell’ordine e antagonisti che hanno partecipato allo “spezzone sociale” sono avvenuti vicino alla stazione di Porta Nuova, in via Sacchi, in centro città, dove i manifestanti hanno cercato di entrare sfondando il cordone di polizia. Le forze dell’ordine li hanno respinti a manganellate, i manifestanti hanno sferrato calci e pugni e usato le aste delle bandiere. Scanditi dai manifestanti slogan contro Salvini e la Tav Torino-Lione. Studenti e attivisti pro Palestina dopo aver provocato i disordini davanti alla stazione di Porta Nuova hanno occupato i binari della stazione di Porta Susa. I manifestanti, alcune centinaia, si erano divisi in due gruppi. Alcuni hanno raggiunto Porta Nuova, dove ci sono stati gli scontri e il secondo si è diretto a Porta Susa, seguendo un altro percorso. E sono riusciti ad entrare e occupare i binari. Davanti a Porta Susa si registrano ancora tensioni con forze di polizia.
Uova con vernice rossa e fumogeni sono stati lanciati contro le forze dell’ordine schierate davanti alla prefettura di Torino, in piazza Castello, dal lato opposto dove è terminato il corteo dei sindacati per lo sciopero generale. A lanciare gli oggetti, tra cui anche torce da segnalazione, sono stati gli studenti dello spezzone pro Palestina, alcune centinaia. “È stata una grande giornata di lotta, l’intifada studentesca è appena iniziata”, ha detto al megafono lo speaker dei manifestanti concludendo l’occupazione dei binari. “Oggi – hanno aggiunto gli attivisti – abbiamo dimostrato di essere all’avanguardia e di non avere paura. Non ci possono fermare ma dobbiamo diventare di più”. In conclusione hanno lanciato un appello per una manifestazione il 13 dicembre.
Si è concluso il blocco al Campus universitario Einaudi di Torino che era in corso da questa mattina, alle 7, in occasione della giornata di sciopero. Per l’intera mattinata è stato impedito dagli attivisti dell’assembla precari universitari l’ingresso nelle aule a eccezione di chi doveva sostenere la discussione di laurea. “La protesta è contro il taglio dei fondi all’università, la riforma Bernini (che rende ancora più precario il lavoro all’università) e l’aumento dei finanziamenti all’industria bellica. Chiediamo il ritiro della riforma Bernini e della legge di bilancio”, avevano affermato i manifestanti dal campus, da cui in 150 avevano poi raggiunto piazza Castello, mentre altri avevano mantenuto il blocco. Terminata anche l’occupazione a Palazzo Nuovo, sede delle facoltà umanistiche, da parte del collettivo studentesco “Cambiare Rotta”.”.