M5s Pinerolo, dibattito su cittadinanza a Segre era strumentale

Per i consiglieri M5s di Pinerolo (Torino), la maggioranza in Aula, affrontare il dibattito sul conferire la cittadinanza onoraria a Liliana Segre "con superficialità o piegarlo a logiche politiche di basso livello significa svilire il valore stesso del riconoscimento". Lo si legge in una nota, sulla vicenda della mozione respinta in consiglio, nel comune di oltre 35mila abitanti guidato da Luca Salvai (M5s). La mozione era stata presenta da un consigliere di minoranza. Per M5s Segre è una "figura di altissimo rilievo per la sua testimonianza e il suo impegno contro l'odio e la discriminazione", per questo l'iniziativa "per il suo significato profondo, avrebbe potuto raccogliere un consenso unanime". "Purtroppo, il dibattito che ne è seguito ha rapidamente preso una piega strumentale. È apparso evidente che l'intento del consigliere di minoranza proponente fosse quello di attualizzare in modo forzato un tema così delicato, legandolo al conflitto attualmente in corso e utilizzandolo per dividere invece che per unire", spiegano i consiglieri M5s. "Un approccio che non rende giustizia alla figura di Liliana Segre né al significato che un riconoscimento di tale portata dovrebbe avere, contribuendo anzi a sminuirne il valore". "Per questi motivi, i consiglieri del M5s hanno ritenuto necessario votare contro la mozione, non per contrarietà al gesto simbolico in sé, ma per la totale mancanza di rispetto dimostrata durante il dibattito - aggiungono - La discussione, infatti, si è svolta in un clima di conflitto e strumentalizzazione, che non è stato all'altezza del prestigio e della delicatezza del tema, rendendo inopportuno procedere in quelle condizioni". "Conferire una cittadinanza onoraria deve essere un momento di unione e di riflessione, un'occasione per rafforzare valori condivisi, non uno strumento di divisione politica. Riteniamo che la figura di Liliana Segre e il suo straordinario contributo alla nostra società meritino ben altro rispetto e serietà", conclude la nota.

print_icon