GIUSTIZIA

Cogefa, sospesa (nuovamente) l'interdittiva antimafia

Ennesimo colpo di scena. Dopo che il Tar ha prima accolto e poi respinto il ricorso dell'azienda, il Consiglio di Stato stoppa il provvedimento del Prefetto. Decisione nel merito nella Camera di consiglio del 9 gennaio 2025. Incertezza per lavori e lavoratori

Ennesimo colpo di scena. L’interdittiva antimafia che ha colpito la Cogefa, colosso delle infrastrutture che tra le tante opere sta realizzando i cantieri del Tenda e lo scavo del tunnel del Moncenisio, viene nuovamente sospesa. Lo ha stabilito il Consiglio di Stato a cui l’azienda si era rivolta dopo che lo scorso 20 novembre analoga istanza era stata respinta dal Tar del Piemonte, peraltro ribaltando la decisione assunta dallo stesso tribunale in composizione monocratica venti giorni prima.

Il presidente della terza sezione di Palazzo Spada Rosanna De Nictolis ha accolto il ricorso rimandando la trattazione nel merito alla Camera di Consiglio il prossimo 9 gennaio 2025, ravvisando “elementi di fumus che  devono  essere approfonditi nella sede collegiale e  nel merito sotto il profilo della attualità degli elementi riscontrati; che nelle more della decisione collegiale sussiste un pericolo di pregiudizio gravissimo non suscettibile di adeguato ristoro economico ex post; ritenuto che, nel bilanciamento dei  contrapposti interessi, il provvedimento impugnato debba essere sospeso al solo fine di  consentire la prosecuzione dei rapporti contrattuali già in corso alla data odierna e delle eventuali gare per le quali alla data odierna sia già stata presentata domanda di partecipazione”. In sintesi, il ricorso è fondato ed è necessario far proseguire i cntieri.

Leggi qui il decreto del Consiglio di Stato

A questo punto spetterà al Consiglio di Stato dire l’ultima parola sul provvedimento preso dal Prefetto di Torino dopo il mancato rinnovo dell’iscrizione dell’azienda nella cosiddetta “white list” a seguito di vicende che comproverebbero presunte contiguità tra la dirigenza dell’impresa ed esponenti della criminalità calabrese. Legami sdegnosamente negati dai vertici di Cogefa che si ritiene semmai “vittima”. Per la società “la misura si fonda su contatti occasionali avvenuti in passato tra Cogefa Spa e imprese attualmente sottoposte a provvedimenti antimafia, emersi nell’ambito di un’indagine recentemente condotta dalla Procura della Repubblica di Torino, dalla quale né Cogefa Spa né alcuno dei suoi dirigenti o amministratori risultano coinvolti o indagati. Si precisa che le predette imprese, al tempo degli eventi contestati, risultavano regolarmente iscritte nelle white list gestite dalle Prefetture di competenza, requisito imprescindibile per l’ammissione all’albo fornitori di Cogefa Spa”.