Stiamo freschi, anzi Frascisco

Dicono che… ai piani alti del grattacielo aspettano con apprensione sabato quando il Senato approverà in via definitiva la manovra di bilancio dello Stato. Nella legge, infatti, all’articolo 1 comma 165, è prevista la possibilità del “trattenimento in servizio” del dipendente oltre l’età pensionabile (67 anni) e comunque non oltre il compimento del 70° anno di età, accertata l’esigenza di non privarsi di personale esperto “per il trasferimento di competenze o per esigenze funzionali non diversamente assolvibili”. È il caso dell’attuale direttore generale della Regione Piemonte Paolo Frascisco, prossimo alla pensione e recentemente riconfermato nonostante al momento della pubblicazione del bando di concorso e sia all’atto della sottoscrizione del contratto non avesse i requisiti di accesso. Una procedura che sembra aver allarmato anche la giunta visto che nella delibera di affidamento si stabilisce che l’incarico “è disposto per il periodo di tre anni, ma può avere durata inferiore se coincide con il conseguimento del limite di età utile per il collocamento a riposo dell’interessato (…) e in ogni caso non può superare il vigente limite di permanenza in sevizio previsto per i dirigenti regionali dalle vigenti norme in materia pensionistica”. Ora, al netto dell’emblematico refuso (“non controllano manco quello che finisce agli atti”), le norme non sembrano lasciare molti dubbi. Quando è stato nominato il comma salva Frascisco non era (e non lo è tuttora) in vigore. E questa volta neppure il solito escamotage – quello di chiedere un parere all’Avvocatura regionale – potrebbe mettere al riparo la Regione da un probabile contenzioso di fronte al Tar. Ah, per la cronaca: sapete da chi dipende l’Avvocatura? Dal dottor Frascisco.

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