NOTTE DI FUOCHI

Botti da orbi (e da idioti): "Solo un caso se non c'è scappato il morto"

Il record di feriti di Capodanno è stato un vero fallimento. Il bilancio (e le contromisure) dopo un ultimo dell'anno da 300 ricoveri di De Iaco, primario del Pronto Soccorso del Maria Vittoria di Torino, città dove un 15enne ha perso una mano. Alert sulle confezioni

“Sta per esplodere”. Vuole un messaggio di avvertimento sulle scatole di petardi come già avviene sui pacchetti di sigarette Fabio De Iaco, past president di Simeu (Società italiana medici emergenza urgenza): “Il record dei feriti in seguito ai botti di Capodanno ci lascia basiti. Non si comprendono lezioni elementari: nel pronto soccorso dove lavoro a Torino un 15enne ha perso la mano per un petardo, un ragazzo che da oggi sarà invalido per tutta la vita”, spiega il primario del Maria Vittoria.

“L’aumento degli incidenti e dei feriti va di pari passo con quello dei comportamenti rispetto ai servizi forniti dalla sanità pubblica: non c'è nessuna attenzione nell'evitare situazioni a rischio che poi ricadono sull’intera comunità in termini di costi sociali ed economici”, continua De Iaco che propone di avvertire gli acquirenti di raudi e tric trac con l’equivalente del nuoce gravemente alla salute riservato ai tabagisti: “Forse si dovrebbe ragionare sul mettere degli alert con le foto dei danni provocati dai botti, agli arti o agli occhi, come ci sono già sui pacchetti di sigarette le immagini dei polmoni o della gola distrutti dai tumori legati al fumo”.

Parole che arrivano dopo il bilancio sul lavoro dei Pronto soccorso a Capodanno, col numero dei feriti che è stato il più alto degli ultimi 10 anni: 309 persone, secondo il report del Dipartimento della pubblica sicurezza. I feriti erano stati 190 nel 2016, 184 nel 2017, 212 nel 2018, 216 nel 2019 e 204 nel 2020. Dopo il forte calo del 2021 (quando erano stati 79), sono tornati progressivamente a salire: 124 nel 2022, 180 nel 2023, 274 l'anno scorso e ben 309 quest'anno.

“È come se con la fine dell’emergenza Covid sia ripartita l’inconsapevolezza rispetto ai botti”, osserva De Iaco. “Il chirurgo della mano del mio ospedale mi ha detto che lui da 25 anni lavora tutte le notti di Capodanno, vuol dire che c’è un problema culturale su questo fronte. Il fatto che la scorsa notte non ci siano stati decessi è solo un caso”, chiosa lo specialista, “solo la fortuna ha evitato il peggio per tanti feriti”.

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