Meno di 500mila auto prodotte: mai così poche dal 1956
12:23 Venerdì 03 Gennaio 2025L'obiettivo è un milione, ma oggi non se ne producono neanche la metà. Tutti gli stabilimenti Stellantis in Italia sono in negativo. Crollo della produzione a Modena (-80%) e Torino (-70%). Crisi Maserati. L'impatto del nuovo piano non arriverà prima del 2026 - TABELLA
Il calo della produzione a Torino è stato quasi del 70 percento, Modena – dove si produce la Maserati – ha avuto un crollo vicino all’80 percento. La Panda evita il tracollo anche a Pomigliano ma per il resto i dati sulla produzione di Stellantis nel 2024, per quanto attesi, sono sconfortanti e rendono bene l’idea della crisi che sta attraversando il settore automotive e in particolare il gruppo italo-francese. Se nel 2023 erano state prodotte 751.384 vetture, tra auto e veicoli commerciali, nell’anno appena trascorso il numero totale è sceso a 475.090 con un calo del 36,8%. Per la prima volta – si legge nel report elaborato dalla Fim-Cisl – tutti gli stabilimenti sono in negativo, gli autoveicoli con perdite maggiori rispetto ai veicoli commerciali. Precisamente le autovetture registrano un -45,7% con 283.090 unità, per trovare un dato così basso di produzione bisogna spostare le lancette nel 1956. I veicoli commerciali con 192mila unità (-16,6%) hanno avuto una flessione più contenuta in termini percentuali, anche se in termini di volumi l’impatto è consistente pari ad oltre 38mila unità. E il 2025 non sarà migliore giacché, come annunciato dal responsabile Europa di Stellantis, Jean Philipe Imparato, i nuovi lanci produttivi di Melfi, Cassino e Mirafiori impatteranno solo nel 2026. Il gruppo conferma l’obiettivo di 1 milione di veicoli entro il 2030, ma lo subordina alle risposte del mercato.
La Fim-Cisl, per bocca del suo segretario generale Ferdinando Uliano, prova a guardare il bicchiere mezzo pieno: “Al piano industriale precedente da noi giudicato insufficiente, hanno aggiunto la nuova piattaforma small con i due nuovi modelli compatti a Pomigliano dal 2028. La nuova 500e a Mirafiori in aggiunta alla 500 ibrida. Vengono ibridizzate le auto previste nelle versioni elettriche tra il 2025 e 2026 a Melfi, portando l’offerta a sette modelli. È stato annunciato ad Atessa la nuova gamma large sui veicoli commerciali. A Cassino vengono sviluppate anche le versioni ibride delle full electric previste su Stelvio e Giulia e in aggiunta un nuovo modello top di gamma sempre su piattaforma large. Su Modena verrà lanciata la collaborazione con Motor Valley per il lancio del progetto alto di gamma”. Restano però delle grosse incognite: “Mancano ancora risposte importanti sulla Gigafactory e sul rilancio di Maserati e altri aspetti che abbiamo richiesto di approfondire necessariamente nei prossimi mesi con Stellantis e Governo” conclude Uliano che conferma la mobilitazione prevista il 5 febbraio a Bruxelles, assieme agli altri sindacati metalmeccanici europei.
Particolarmente critica la situazione di Maserati sia per quel che riguarda la produzione a Mirafiori sia per il plant Maserati di Modena. "Nel polo di Torino - spiega la Fim-Cisl - sono state prodotte, nel 2024, 2.250 unità, il 74% in meno rispetto all'anno prima. Modena, contrariamente alle previsioni aziendali, ha subito una flessione negativa del 79%, ovvero 260 vetture prodotte contro le 1244 del 2023". A Modena il 2024 è stato caratterizzato da numerosi fermi produttivi e nell'ultimo trimestre si è lavorato solo per dieci giorni. Secondo il sindacato "errori enormi" sono stati commessi su Maserati ed è indispensabile che Stellantis chiarisca e definisca la strategia su modelli e volumi.