PALAZZI ROMANI

Belloni lascia la guida dei servizi. Napoli: "C'entra qualcosa Musk?"

L'ambasciatrice si dimette dal vertice del Dis, cinque mesi prima dalla scadenza naturale. Alla base attriti con pezzi del governo (Tajani e Mantovano) e di altri apparati (Aise). Ma per l'esponente di Azione potrebbero aver pesato le voci sul contratto con SpaceX

Elisabetta Belloni lascerà il 15 gennaio, dopo quasi cinque anni, la guida del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, il Dis, in anticipo sulla scadenza del mandato che era fissata per maggio. La 66enne ambasciatrice romana, che nel 2016 era diventata la prima donna segretario generale della Farnesina, era stata nominata alla guida del Dipartimento che coordina le attività di intelligence dal governo Draghi, nel maggio del 2021. La decisione sarebbe stata comunicata da Belloni all’Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano.

Sulle ragioni che hanno spinto l’ambasciatrice a concludere anticipatamente il suo incarico circolano molte ipotesi: dai rapporti non propriamente idilliaci con alcuni esponenti di governo – in particolare con il ministro degli Esteri Antonio Tajani e lo stesso Mantovano – agli attriti con altri vertici dei servizi, soprattutto con Giovanni Caravelli dell’Aise. È stato invece smentito che le dimissioni siano legate a un incarico che Belloni starebbe per assumere a Bruxelles al fianco della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

Un’accelerazione che secondo alcune fonti potrebbe essere dettato anche dal rincorrersi delle voci sul mega contratto da 1,5 miliardi con la SpaceX per l’uso del sistema di comunicazioni satellitari Starlink, oggetto di trattative tra Giorgia Meloni e l’amministrazione americana, rilanciate al termine del faccia a faccia a Mar-a-Lago tra la premier italiana e Donald Trump, con l’ingombrante presenza “virtuale di Elon Musk sullo sfondo. E sebbene con una nota Palazzo Chigi si sia precipitato a smentire che siano stati firmati contratti o siano stati conclusi accordi tra il governo italiano e la società SpaceX – rapporti rubricati “nei normali approfondimenti che gli apparati dello Stato hanno con le società, in questo caso con quelle che si occupano di connessioni protette per le esigenze di comunicazione di dati crittografati” – un vecchio volpone della politica come Osvaldo Napoli sente puzza di bruciato: “Mi chiedo se esista un legame fra le dimissioni di Belloni e la notizia del contratto con Musk”, scrive l’esponente della segreteria nazionale di Azione. Chissà. Una cosa è certa, l’esistenza di trattative in corso, come conferma lo stesso magnate: “Pronti a fornire all’Italia la connettività più sicura e avanzata!”, scrive su X Musk in risposta alle rassicurazioni sulla sicurezza e le garanzie di sovranità del sistema Starlink, pubblicate sullo stesso social dal suo referente in Italia, Andrea Stroppa.

Il nome di Elisabetta Belloni, prima donna a guidare l’intelligence italiana, era circolato per la successione a Sergio Mattarella al Quirinale, nel gennaio 2022, anche per l’apprezzamento (e appoggi) bipartisan di cui gode. La propose Matteo Salvini in asse con Giuseppe Conte, poi le cose andarono diversamente, anche perché l’immagine del Quirinale destinato a finire sotto l’egida dei servizi segreti non sembrò il massimo. Parla quattro lingue e le è stata conferita la Legion d’onore francese. Da giovane aveva frequentato il liceo Massimo di Roma, in cui studiò anche Mario Draghi, dopo l’apertura dei gesuiti alle ragazze: “Ci hanno insegnato l’impegno e il rigore che ci accompagnano per tutta la vita”, ha raccontato. Laureata nel 1982 in Scienze Politiche alla Luiss di Roma, tre anni dopo entrò in diplomazia. Dal 2004 al 2008 ha diretto l’unità di crisi del Ministero degli Esteri e poi è stata direttrice generale della cooperazione allo sviluppo dal 2008 al 2013.

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