Repole, vivere nella Chiesa in pietà e castità

"Quando nella Chiesa si vive nella pietà e nella castità, allora si diventa delle luci per gli altri, si diventa un po' come una stella per gli altri cristiani". Così, citando le parole di Leone Magno, "grande maestro dell'antichità", l'arcivescovo di Torino, Roberto Repole, ha concluso oggi la sua omelia alla messa per la solennità dell'Epifania e la Festa dei popoli. "Che bello - ha aggiunto - sarebbe se questa Epifania ci consegnasse questa certezza: io, se vivo nella Chiesa in pietà e castità, posso essere una luce per me; e insieme ci ritroviamo come i Magi davanti a quel Bambino, che è l'unico Salvatore di tutti". L'arcivescovo ha fatto riferimento al viaggio dei Magi, "che hanno il coraggio di lasciarsi alle spalle le loro certezze, comodità, sicurezze, conoscenze e perfino la loro fiducia nella conoscenza, per mettersi in cammino e cercare qualcosa di inedito, osservando che "molti di voi si sono messi in viaggio pur di sopravvivere, pur di continuare a vivere". "Ma abbiamo bisogno tutti, anche quelli che non necessitano di varcare dei mari o degli oceani, di metterci in viaggio - ha sottolineato - se vogliamo essere vivi, se vogliamo incontrare l'autore della vita".

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