Venerdì riparte la babilonia: già 50 scioperi a gennaio
16:06 Lunedì 06 Gennaio 2025Finita la tregua delle festività natalizie si ricomincia. Se il 2024 è stato l'anno record (1.603 proclamati, 622 mobilitazioni) anche il 2025 parte in quarta. Dai trasporti alle Camere penali, dalla scuola ai metalmeccanici. Nuovo pane per i denti di Salvini
Dopo un 2024 record con 1.603 gli scioperi proclamati, 981 revocati, per un totale di 622 mobilitazioni, un po' più di una e mezzo al giorno o 51 al mese, gennaio 2025 parte in quarta con il primo venerdì nero dell’anno, il prossimo 10 gennaio, con numerose mobilitazioni che si accavalleranno rendendo complicato spostarsi in città e in tutta Italia. Proteste sono previste nel trasporto aereo, in quello pubblico locale, per le ferrovie e nel settore della scuola. E non è escluso che torni in pista anche il braccio di ferro tra sindacati e Governo con il ministro dei Trasporti Matteo Salvini pronto a nuove precettazioni come accaduto nei mesi scorsi.
Un assaggio massiccio degli scioperi per i rinnovi contrattuali e condizioni di lavoro che poi proseguiranno per tutto il mese con astensioni a livello regionale e provinciale. Un anticipo parziale già mercoledì, quando potrebbe essere problematico spostarsi in traghetto da e per le isole minori siciliane per uno stop proclamato dall’Ugl. Da giovedì sera alle 21 e per 24 ore si fermano i lavoratori aderenti al Cub trasporti di Rfi addetti della manutenzione ferroviaria, una protesta che cade in un momento di lavori intensi su molte tratte dell'infrastruttura delle ferrovie. E sempre nello stesso settore per la giornata del 10 si fermano i ferrovieri dei Cobas Lavoro Privato e del Coordinamento Ferrovieri e dell’Assemblea Nazionale Lavoratori Manutenzione Rfi. Ma venerdì soprattutto per chi si muove o arriva a Milano, Venezia o Pisa non sarà semplicissimo spostarsi anche in aereo: le astensioni riguardano i lavoratori dei Cub a Linate e Malpensa, della Flai Ts a Venezia e della Filcams Cgil a Pisa. Sul fronte del trasporto locale venerdì si fermerà invece per 4 ore, con modalità diverse da città a città, chi aderisce al sindacato Confail Fasa che non è d’accordo sull’intesa per il rinnovo raggiunta poco prima di Natale. Qualche disagio nelle scuole potrebbe verificarsi anche per lo stop dei dipendenti della Confederazione Sindacale Lavoratori Europei Autonomi che avanzano una serie di rivendicazioni a tutto raggio, salariali e di competenze.
Altre proteste poi a livello locale: gli avvocati delle Camere penali a Salerno e Nocera inferiore si fermano da venerdì per un'intera settimana. Ma anche il Tpl locale avrà le sue giornate no: a Vercelli e Biella il 21 gennaio (dalle ore 08.30 alle ore 13.00 e dalle ore 15.00 a fine servizio); il 26 gennaio a Genova scioperano i lavoratori di Amt (servizio extraurbano dalle ore 10.30 alle ore 14.30 per il personale viaggiante e dalle ore 10.30 alle ore 14.00 per il personale addetti alle biglietterie); il 31 gennaio scioperano i lavoratori del gruppo Atm di Milano, Monza e della Brianza.
E dopo l’esordio di venerdì, tutto il mese di gennaio sarà caratterizzato da un alto livello di conflittualità con molti scioperi proclamati magari anche solo a livello territoriale: sul sito della Commissione di garanzia se ne contano oltre 50. D’altronde nei giorni scorsi il leader della Uil Pierpaolo Bombardieri ha ricordato che ci sono circa 6 i milioni di lavoratrici e lavoratori con i contratti scaduti. A partire da quello dei metalmeccanici con le trattative che si sono interrotte: diverse le proteste proclamate a livello regionale il 13 il 14 e il 15 gennaio prossimi.