Piemonte, 700 milioni alla sanità privata
Stefano Rizzi 16:11 Martedì 07 Gennaio 2025Confermato per il 2025 il budget stabilito lo scorso anno per le strutture accreditate. Criteri rigidi per assegnare le risorse a precise tipologie di prestazioni. Non saranno ammessi sforamenti. I precedenti di alcune cliniche andate oltre la soglia. TUTTE LE CIFRE
Supera seppur di poco i settecento milioni di euro, 714 per l’esattezza, la spesa prevista dal Piemonte per acquistare prestazioni sanitarie dalle strutture private accreditate nell’anno appena incominciato. Nel dettaglio è di 698 milioni e mezzo il tetto di spesa fissato per la specialistica ambulatoriale e di ricovero, mentre 15 milioni e 600 mila euro sono destinati a coprire alcune funzioni fornite da strutture private che non ricadono nell’ambito del tariffario.
È, in estrema sintesi, il contenuto della determina firmata nei giorni scorsi dal direttore regionale della Sanità, Antonino Sottile, che di fatto conferma le cifre fissate nella delibera del 22 gennaio 2024 frutto dell’accordo tra la Regione e la sanità privata accreditata. Nello stesso documento viene dato atto che il budget annuale attribuito a ciascuna struttura è distinto per tipologia, quindi una parte per l’ambulatoriale, una per i ricoveri, una per le attività domiciliari e così via. Differenziazione che ha uno scopo bene definito che è quello di non lasciare ai privati la scelta su come e dove spendere i soldi, bensì prescrivere e controllare l’utilizzo delle risorse per obiettivi per definiti.
Non solo. Quei tetti di spesa sono precisi e non superabili, come invece accaduto non molto tempo addietro quando alcuni gruppi continuarono a erogare prestazioni oltre il limite chiedendo poi alla Regione di avere i soldi per quelle prestazioni che nessuno aveva autorizzato. Un caso che pare essersi concluso senza alcun esborso ulteriore da parte dell’ente pubblico, ma che aveva portato a situazioni complicate tanto da paventare per alcune strutture la possibile riduzione del personale o l’interruzione di alcune attività.
Per dare l’idea della ripartizione, il Koelliker vede riconosciuti circa 8 milioni e mezzo per i ricoveri, 15 e mezzo per gli ambulatori con un tetto complessivo di 23,985 milioni, mentre la soglia per Villa Maria Pia Hospital del gruppo di Ettore Sansavini è di 33,605 milioni e di poco più di 27 per la Casa di cura Cellini. Il Policlinico di Monza ha un tetto di 17,455 per la Clinica Eporediese, 16, 731 per la Santa Rita, 25,657 per la San Gaudenzio di Novara e 36,600 per la Città di Alessandria. Di 18,539 milioni è la soglia per Villa Igea di Acqui Terme del gruppo Habilita presieduto da Andrea Rusconi che fu tra quelle che richiesero invano più soldi alla Regione dopo aver sforato il budget. Di 26,149 milioni il plafond assegnato a Cottolengo.
Nei fondi che il Piemonte erogherà al privato ci sono, come detto, anche quelli che non sono legati all’erogazioni di prestazioni determinate, bensì a funzioni esercitate da alcune strutture. E’ il caso dell’Istituto Auxologico Italiano che ha una sede a Oggebbio cui vanno 2,5 milioni per progetti sperimentali nell’ambito delle patologie dell’alimentazioni, così come identica cifra è destinata all’Irccs Salvatore Maugeri di Pavia con strutture e Veruno e Torino. All’unico Irccs piemontese, la Fondazione per l’Oncologia di Candiolo sono assegnai 5 milioni di euro, poco meno al Gradenigo la sola struttura privata in Piemonte ad essere dotata di Pronto Soccorso. E proprio per i maggiori costi per funzioni di emergenza e urgenza la Regione ha previsto un tetto di 4,886 milioni di euro.