SCONTRO ISTITUZIONALE

Terzo mandato, Meloni tra Doge e Vicerè: "Impugniamo la legge della Campania"

La premier annuncia la decisione nella tradizionale conferenza stampa di inizio anno. Zaia alla finestra: "Vedremo cosa decide la Corte Costituzionale". In ballo c'è anche la tenuta della Lega. Domani conferenza stampa di De Luca, deciso ad andare avanti

Vale per il Veneto, vale per la Campania. Prosegue il braccio di ferro tra la premier Giorgia Meloni e il governatore Vincenzo De Luca sul terzo mandato con la premier che, durante la conferenza di inizio anno a Montecitorio, annuncia la decisione di impugnare “la legge regionale della Campania” che consentirebbe al vicerè campano di candidarsi ancora una volta, dopo aver già completato due mandati.

Meloni ammette tuttavia che nel merito sul tema non c’è una stessa posizione all’interno del centrodestra con la Lega che sta facendo di tutto per provare a salvare il suo di governatore, Luca Zaia, pronto a tutto pur di poter accendere la fiaccola delle Olimpiadi di Milano-Cortina ancora in carica (è stato eletto a settembre 2020 ma non c’è ancora la legge che consente ai presidenti di regione di arrivare fino al 2027 com’è accaduto per i sindaci). Argomento sul quale Matteo Salvini si gioca anche la tenuta del suo stesso partito.

La presidente del Consiglio fa una premessa: “Partendo dal caso della Campania c’è un tema di metodo. Gli uffici di Palazzo Chigi hanno fatto una ricognizione per capire, in base all’articolo 122 della Costituzione, se la questione sia una questione che compete allo Stato nazionale o se le Regioni siano in grado o siano nella facoltà di autodeterminarsi. La nostra conclusione è che la questione riguarda un principio fondamentale e quindi la materia di competenza dello Stato nazionale, ed è la ragione per la quale nel Cdm di oggi noi impugniamo la legge regionale della Campania”. “Dopodichè – prosegue – per quello che riguarda il merito della questione, sapete che non c’è una unica posizione all’interno della maggioranza da questo punto di vista. Diciamo che non c’è un accordo tra i partiti della maggioranza, soprattutto perché, per come la vedo io, penso che sarebbe incoerente per quello che riguarda i presidenti di Regione” comportarsi diversamente “rispetto a quello che riguarda i sindaci delle grandi città”. Dopo aver ricordato l’indicazione di un doppio mandato affidata alla riforma del premierato Meloni conclude: “È un tema sul quale sono disponibile a parlare, perché è vero che ci sono scenari diversi, però ad oggi obiettivamente non mi pare che si possa intervenire. Diciamo uno sì e uno no, perché questo non sarebbe coerente per le istituzioni e il loro complesso”.

Ora la palla passa alla Corte Costituzionale che dovrà stabilire “se la Campania è sulla strada giusta oppure no” come dice Zaia che osserva interessato questo braccio di ferro anche perché “non ho ancora capito – ha detto – se la scadenza del mio mandato sarà a ottobre del 2025 o nella primavera del 2026”. La seconda opzione sarebbe quella che gli consentirebbe di dare il via da presidente ai Giochi invernali. E domani parla De Luca.

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