ALTA TENSIONE

Valitutti: "Istigazione al terrorismo". Nuova accusa per l'anarco-nonno

Figura carismatica del movimento anarchico e antagonista, il 78enne da anni in carrozzina a ogni corteo, è imputato dalla procura di Torino. Testimone controverso nella notte fra il 14 e il 15 dicembre 1969 quando morì Giuseppe Pinelli

Il 78 enne Pasquale Valitutti, figura carismatica del movimento anarchico in Italia, è indagato a Torino per istigazione a delinquere aggravata dalla finalità terroristica. Lo si ricava da una ordinanza del tribunale del riesame subalpino, che ha accolto l’impostazione dei pubblici ministeri. Il nome di Valitutti compare in un procedimento (con decine di indagati) per i disordini nel centro storico di Torino avvenuti il 4 marzo 2023 durante un corteo convocato nell’ambito della mobilitazione della galassia antagonista a favore di Alfredo Cospito, l’anarchico che in quel periodo stava sostenendo uno sciopero della fame per protestare contro il regime carcerario del 41 bis cui era sottoposto. Quel giorno la città fu messa a ferro e fuoco dagli antagonisti che devastarono vetrine di negozi e banche e distruggendo auto private nonché arredi pubblici.

A Valitutti, che da tempo è costretto su una sedia a rotelle, non è contestata la partecipazione diretta ai tumulti: sono al vaglio, invece, le parole pronunciate durante alcune interviste rese agli organi di informazioni nelle settimane precedenti. I giudici, accogliendo un ricorso della procura, hanno stabilito che, alla luce del “contesto storico e politico” del momento, “la chiarezza letterale delle sue esternazioni dell’auspicare reazioni violente contro le istituzioni e contro una parte della popolazione ritenuta complice del destino di Cospito è talmente chiara che non lascia margini di dubbio”.

La storia di Valitutti si lega al movimento anarchico da prima che deflagrassero le proteste contro la carcerazione “dura” di Alfredo Cospito. Militante fin da ragazzo, ha intrecciato a doppio filo la sua vita con quella degli anarco-insurrezionalisti. E anche di recente, nonostante la sua condizione fisica, è tornato in piazza. Testimone controverso nella notte fra il 14 e il 15 dicembre 1969 quando morì Giuseppe Pinelli, Valitutti si trovava nella Questura di Milano – a seguito dei fermi per la strage di piazza Fontana – e con lui, oltre all’amico ferroviere poi ritrovato morto nel cortile del palazzo c'era anche Pietro Valpreda.

Dai compagni è chiamato “Lello” ma tutta Italia – o almeno una parte di essa – lo riconosce per la sua sedia a rotelle elettrica, il berretto di lana sempre calato sul capo e le lenti spesse degli occhiali da vista. A 78 anni ha sul groppone mezzo secolo di lotta politica, in molti frangenti anche armata. Da ultimo si è trovato, con la sua sedia a rotelle elettrica, a prendere parte nella Capitale a una serie di proteste nel nome di Cospito. La principale e più violenza si consumò a Trastevere ed anche lì “Lello-Valitutti” era in piazza schierato in prima fila contro il cordone della polizia.

Il suo nome ricorre anche nelle vicende e nelle proteste contro la Tav ma anche per l’Expo di Milano. Proprio nel capoluogo lombardo finì al centro dell’inchiesta per quanto avvenne il primo maggio 2015 ma la sua posizione fu poi archiviata dal gip. L’anno prima era presente al corteo organizzato dai movimenti sociali contro la precarietà che si svolse a Roma. Decine le immagini della Scientifica in cui l’uomo si vede sempre schierato contro la polizia.

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