TRAVAGLI DEMOCRATICI

Il gran Calderoni del Pd  

Lo statuto impone il passo indietro al segretario di Cuneo, dopo la sua elezione a consigliere regionale del Piemonte. Al suo posto il sodale Sannazzaro: due bonacciniani folgorati sulla via di Borgo San Dalmazzo che ora viaggiano a braccetto con la deputata Gribaudo

A Cuneo come nella Sicilia del principe Fabrizio Salina, deve cambiare il segretario perché tutto possa rimanere com’è. Con in testa la massima del giovane Tancredi, il Pd della Granda va a congresso per scegliere il successore di Mauro Calderoni, costretto alle dimissioni dallo statuto che prevede l’incompatibilità tra l’incarico di segretario e quello, ottenuto in primavera, di consigliere regionale. Un’elezione a suon di preferenze (7.600) mentre il suo partito in Granda crollava sotto il 20 percento e il centrosinistra si attestava a 40 punti di distanza dal centrodestra di Alberto Cirio. Un colpo per lui – bonacciniano pentito, folgorato sulla via di Borgo San Dalmazzo – e anche per la stessa onorevole Chiara Gribaudo, ex coinquilina di Elly Schlein e sua sostenitrice della prima ora, autocandidata alla presidenza della Regione, salvo poi dover fare un passo indietro su input del Nazareno dopo il lungo testa a testa con Daniele Valle.

I due ora sono impegnati a difendere il fortino elettorale e hanno già individuato il successore in Davide Sannazzaro, un passato da assistente dell’ex assessore regionale ai Trasporti Francesco Balocco, dal 2016 sindaco di Cavallermaggiore e poi consigliere provinciale. Anche lui, come Calderoni, ha sostenuto Stefano Bonaccini alle primarie, anche lui come Calderoni ha praticato la politica dell’appeasement con la deputata cuneese. Stretti i margini per un candidato alternativo pur essendoci circoli al momento fuori da un possibile accordo unitario. In particolare Alba, città significativa anche da un punto di vista simbolico, fortezza di Cirio espugnata alle amministrative proprio nel giorno in cui alle regionali i dem soccombevano. Anche tra i giovani democratici c’è chi registra più di un mal di pancia; lo stesso segretario dei Gd Francesco Fragolino non fa mistero, nei suoi colloqui privati, delle riserve verso questa grande ammucchiata. Fuocherelli di dissenso che difficilmente divamperanno in un incendio.

print_icon