Torino ostaggio degli antagonisti, sinistra a pezzi sulla condanna. Corteo per Ramy, feriti 5 agenti
11:28 Venerdì 10 Gennaio 2025Mentre il Pd esprime solidarietà alle forze dell'ordine Avs parla di abuso di potere. La città messa di nuovo a ferro e fuoco dai soliti militanti dei centri sociali. E Forza Italia punta il dito contro il sindaco Lo Russo: "Stop al dialogo con Askatasuna" - VIDEO
Nella stessa maggioranza, a Torino, c’è chi condanna le forze dell’ordine e chi manifesta loro la propria solidarietà. Il tutto dopo l’ennesima notte di guerriglia per le strade del capoluogo piemontese, avvenuta ieri e culminata con l’assalto al commissariato di Polizia a Porta Palazzo e alla caserma dei carabinieri Bergia durante la manifestazione per Ramy Elgaml, il 19enne egiziano morto lo scorso 24 novembre a Milano dopo un inseguimento dei Carabinieri. E non è un caso, forse, che la nota del capogruppo del Pd Claudio Cerrato, in cui esprime “la nostra solidarietà e il nostro ringraziamento ai lavoratori e alle lavoratrici delle forze dell’ordine, che si impegnano quotidianamente per garantire la sicurezza e la tutela della nostra città” arrivi a poche ore delle parole di Alice Ravinale, numero uno di Avs in Regione Piemonte, che fino a pochi mesi fa sedeva tra i banchi della Sala Rossa, la quale ha giustificato la “rabbia” dei manifestanti contro “l’abuso di potere” degli agenti che hanno inseguito il giovane Ramy finché lo scooter su cui era seduto (non alla guida, ma nel posto dietro) si è schiantato, provocando la morte del ragazzo. Il caso di cronaca riapre il solco tra chi nella maggioranza che sostiene Stefano Lo Russo è pronto a giustificare le continue violenze dei manifestanti – prima era la Tav, poi la Palestina, oggi è Ramy, domani chissà – e chi invece si schiera dalla parte della legalità.
Bombe carta, pietre, petardi, transenne, uova, bottiglie. Hanno lanciato di tutti ieri i manifestanti – un migliaio circa – contro le forze dell’ordine schierate a protezione delle caserme presse d’assalto. “Oggi siete voi a scappare e non noi” li minacciavano al microfono. Prima è stato il commissariato Dora Vanchiglia alle Porte Palatine, poi la caserma Bergia in piazza Carlo Emanuele. Il bilancio è di cinque feriti tra gli agenti. La manifestazione a cui hanno partecipato centinaia di persone era organizzata dal Collettivo universitario autonomo, vicino all’area antagonista dei centri sociali. La stessa di cui fa parte anche il centro sociale Askatasuna. Altro nervo scoperto della giunta Lo Russo che ha in corso un processo volto a istituzionalizzare la struttura di corso Regina Margherita, coinvolgendo anche le stesse persone che spesso sono causa delle violenze contro le forze dell’ordine e gli ingenti danni contro il patrimonio pubblico e privato della città.
Proteste arrivano anche dal centrodestra: “Non è sufficiente limitarsi a condannare è ora che il sindaco Lo Russo stoppi qualsiasi tipo di dialogo con Askatasuna. Quanto stiamo vivendo negli ultimi mesi è la chiara risposta alla cambiale in bianco che l’amministrazione comunale di centrosinistra ha di fatto firmato con i violenti dei centri sociali. E Forza Italia in primis li aveva avvertiti” afferma il senatore azzurro Roberto Rosso. “Non esiste più spazio per le connivenze più o meno dirette – prosegue –. Non possono esserci distinguo e soluzioni alternative. Ancora una volta Torino è stata tramutata in un campo di battaglia e ci vuole una risposta forte e chiara: le istituzioni non possono dialogare con i violenti”.