OBITUARY

Dai jeans Jesus al Kappa Festival, l'archivio di Toscani a Torino

Il lungo e intenso rapporto con il capoluogo piemontese del celebre fotografo, morto nella notte a 82 anni. La pubblicità che fece scandalo e la rassegna di musica elettronica. Fino alla digitalizzazione del suo patrimonio da parte del Politecnico

Tutto iniziò dall’incontro con Maurizio Vitale, geniale e visionario fondatore della Robe di Kappa. Nel 1973 Oliviero Toscani firma, nel suo stile che diverrà iconico e inconfondibile, le pubblicità dei jeans made in Turin Jesus assieme ai copywriter Emanuele Pirella e Michael Goettsche. La campagna si compone di due immagini con relativo claim. La prima riprende il busto androgino di un modello con i jeans sbottonati che lasciano intravedere in penombra il pube senza biancheria e recita: “Non avrai alcun jeans all’infuori di me”. La seconda pubblicità, mostra il lato B della modella Donna Jordan con un paio di pantaloncini cortissimi e lo slogan “Chi mi ama, mi segua”. Il Vaticano non la prende bene, il quotidiano della Santa Sede ‘'Osservatore Romano, accusa gli ideatori di blasfemia. Alla sede dell’agenzia pubblicitaria si presenta un maresciallo della Buoncostume, su mandato di un pretore, per sequestrare i manifesti e le fotografie.

L’immagine fu letta come l’emblema di una rivoluzione giovanile e sessuale in atto in quegli anni, ma non fu esente da polemiche. Lo scrittore e poeta Pier Paolo Pasolini scrisse un articolo sul Corriere della Sera, definendo profeticamente questa pubblicità come “il nuovo spirito della seconda rivoluzione industriale” anticipatore dei valori che andavano mutando.

Dal flirt iniziale il rapporto tra Torino e il celebre fotografo milanese, morto questa mattina a 82 anni affetto da due anni da una malattia rara e incurabile, l’amiloidosi, non si è più interrotto. Il Kappa FuturFestival, il festival di musica elettronica animato dal figlio di Vitale, ha esposto negli anni centinaia di scatti al Parco Dora, la stessa figlia di Toscani, Alì, chiamata così in onore del grande Mohamed Alì, collabora alla kermesse. Infine, l’ultimo tributo: la partnership con il Politecnico che porterà in poco tempo alla digitalizzazione della sterminata produzione. Un archivio composto da 500mila negativi, 210mila diapositive e 200mila positivi appartenenti al suo patrimonio artistico che sarà reso universalmente accessibile, secondo i principi di democrazia dell’arte che ha ispirato il grande fotografo.

Nato a Milano il 28 febbraio 1942, Toscani pubblica il suo primo scatto sul Corriere a 14 anni: è il volto di Rachele Mussolini, immortalato a Predappio alla tumulazione del Duce nella tomba di famiglia. Dopo il diploma in fotografia all’Università delle Arti di Zurigo, debutta nel mondo della pubblicità con la campagna per il cornetto Algida. I suoi scatti finiscono sulle più importanti copertine e realizza foto per celebri maison di moda come Valentino, Chanel, Fiorucci, Esprit e Prénatal. La svolta, nel 1982, con Benetton: i maglioni sono il pretesto per Toscani per portare in primo piano temi sociali come l'uguaglianza, la mafia, il contrasto all'omofobia, la lotta all’Aids (che colpirà prematuramente l’amico Vitale) o alla pena di morte.

In sessant’anni di carriera ha lavorato in ogni luogo del mondo e per tutte le riviste più importanti. Migliaia di ritratti, milioni di immagini. Eppure, non voleva essere ricordato per nessuna in particolare, ma “per l’insieme, per l’impegno. Non è un’immagine che ti fa la storia, è una scelta etica, estetica, politica da fare con il proprio lavoro”. Un percorso condensato nel libro Ne ho fatte di tutti i colori, uscito nel 2022 e imperniato sul mondo che avrebbe voluto e che aveva immaginato fin dai tempi di Fabrica con i Benetton e di Colors, la pubblicazione che anticipò l’impegno su tanti temi oggi attuali, dall’ambiente ai migranti al razzismo. Nel suo carnet da John Lennon ad Andy Warhol, da Muhammad Ali a Lou Reed, fino al desiderio di immortalare Jannik Sinner. Per la moda da Donna Jordan a Claudia Schiffer, a Monica Bellucci, ma anche Carmelo Bene e Federico Fellini. Toscani è stato candidato alla Camera con i Radicali nel 1996 per la Lista Marco Pannella e nel 2006 per la Rosa nel Pugno.

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