Pagherete tutto, pagherete caro. Askatasuna: 6,8 milioni di danni
11:13 Lunedì 13 Gennaio 2025La richiesta presentata da Presidenza del Consiglio e ministeri dell'Interno e della Difesa al maxiprocesso contro i militanti del centro sociale torinese. Un risarcimento parziale di tutte le spese sostenute per le manifestazioni contro i cantieri della Tav
La lotta non paga ma costa, cara. Danni per circa 6 milioni e 800 mila euro sono stati chiesti dall’Avvocatura dello Stato agli esponenti del centro sociale Askatasuna imputati nel maxiprocesso celebrato dal tribunale di Torino. La proposta è stata presentata oggi per conto della Presidenza del Consiglio e dei ministeri dell’Interno e della difesa che sono costituiti parte civile. La somma si riferisce, fra l’altro, alle spese sostenute dalle pubbliche amministrazioni e da polizia e carabinieri in occasione delle manifestazioni contro i cantieri del Tav in valle di Susa. Gli imputati del maxiprocesso sono 28 e, di questi,16 rispondono di associazione per delinquere. La procura ha chiesto condanne per un totale di circa 88 anni di carcere. La tesi dell’accusa è che all’interno di Askatasuna si sia creato (forse già dal 2009) un comitato ristretto di persone che coordinano, dirigono e indirizzano le azioni violente.
Si tratta di un risarcimento per le spese sostenute in occasione delle scorribande antagoniste contro i cantieri del Tav in Valle di Susa, ma in qualche caso anche nel capoluogo subalpino, nell’arco di quattordici mesi fra il 2020 e il 2021. Lanci di pietre, barricate, incendi. Solo per “il ripristino dell’ordine pubblico”, si legge nella memoria consegnata da Mauro Prinzivalli e Alessandra Simone, legali dell’Avvocatura distrettuale, sono stati conteggiati 4,1 milioni. Ci sono le spese di assistenza agli agenti feriti (86 mila euro), gli straordinari (135 mila euro), la messa fuori uso delle auto di servizio (40 mila euro), gli stanziamenti al personale: per presidiare i luoghi 24 ore su 24 il ministero dell’Interno ha alternato 205.988 unità nel 2020 e 266.451 nel 2021. E c’è una parte cospicua dedicata al “danno non patrimoniale”, che deriva da voci come “la lesione al prestigio di un ente”, “l’eco mediatica”, “le ricadute socioeconomiche negative”. La società che si occupa della costruzione della Torino-Lione, la Telt, per il tramite dell’avvocato Davide Zaniolo ha chiesto a sua volta un milione di euro. Sono numeri che evocano uno scenario che, se non è di guerra, è di conflittualità permanente. Dei 28 imputati, sedici sono chiamati a rispondere di associazione per delinquere. Il legale ha parlato di “tentativi di sabotaggio ai cantieri quasi all’ordine del giorno” e ha affermato che, a suo parere, gli attivisti di Askatasuna orchestrano le loro iniziative “amplificando lo strumento della provocazione”. “Nelle intercettazioni – ha osservato – dicono che fanno tanto cinema, di voler fare in modo che le forze dell’ordine reagiscano picchiando. E poi si lamentano quando le manganellate non arrivano. Tutto fa parte di un disegno: alimentare il dissenso e cercare il consenso”.