SACRO & PROFANO

Eresia e scisma in Piemonte,
la "scomunica" dei vescovi

Due preti ormai ridotti allo stato laicale hanno dato vita a una loro Chiesa a Savigliano, nel Cuneese, provocando la condanna della Conferenza episcopale piemontese, riunitasi a Pianezza. Messaggio anche ai fedeli: "Alla larga dagli impostori"

Dura condanna dei vescovi piemontesi sulle attività di Alessandro Maria Minutella e fra Celestino della Croce che portano avanti servizi religiosi senza averne titoli. La Conferenza episcopale regionale, riunita ieri a Pianezza, ha preso una “chiara” posizione in merito sull'attività di Minutella e Celestino della Croce, in una nota dove ricorda che il primo è stato scomunicato nel 2018 e dimesso dallo stato clericale nel gennaio 2022, mentre il secondo è stato sospeso dal vescovo di Patti Guglielmo Giombanco nel marzo 2023.

Minutella aveva creato la comunità Piccola Nazareth a Carini, provincia di Palermo, e aveva attaccato Papa Francesco e l’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice, che ne aveva dichiarato la scomunica "per il delitto di eresia e per il delitto di scisma". I due nelle scorse settimane “hanno inaugurato e “benedetto” un centro denominato “Casa Betania” in Savigliano, e che hanno svolto e svolgono celebrazioni e attività di predicazione anche in altri luoghi nelle nostre diocesi”, prosegue la nota dei vescovi.

Minutella riscuote un discreto successo anche online. Sulla pagina Youtube Radio Domina Nostra (56mila iscritti) compaiono diversi suoi interventi, pure in dialogo con Alessandro Meluzzi, con tanti commenti che esaltano il suo “carisma”. Sempre sulla stessa pagina, c’è anche il video dell’inaugurazione di “Casa Betania”, dove si vedono diversi fedeli prendere l’eucarestia da fra Celestino della Croce. Non è un caso che la dura presa di posizione dei vescovi si chiuda con l’augurio che non soltanto sacerdoti e diaconi, “ma anche tutti i fedeli e le fedeli delle nostre Diocesi possano essere consapevoli del pericolo che corrono seguendo insegnamenti che non hanno fondamento, e soprattutto aderendo e partecipando a queste e simili manifestazioni e celebrazioni che feriscono la comunione ecclesiale”.

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