Si mette Malan per Santanchè
15:50 Mercoledì 22 Gennaio 2025La chiamata a Palazzo Chigi del capogruppo di FdI al Senato sembrava poter preludere al passaggio del testimone. "Abbiamo parlato di concessioni autostradali", svicola all'uscita. Ma il destino della Pitonessa pare ormai segnato
Piena fiducia in Santanchè? “Il ministro Santanchè è ministro, abbiamo votato la fiducia... Certo”. Risponde così ai cronisti il capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato, Lucio Malan, uscendo da Palazzo Chigi dove, insieme al collega Galeazzo Bignami, presidente dei deputati di FdI, ha incontrato Gaetano Caputi, capo di gabinettto di Giorgia Meloni. “Abbiamo parlato di concessioni autostradali”, spiega Bignami a chi gli chiedeva il motivo della loro visita al quartier generale della premier. Eppure, sul senatore barbet (è originario delle valli valdesi) si infittiscono le voci che lo vorrebbero pronto a prendere il posto di Daniela Santanchè al ministero del Turismo. Una sostituzione che avverrebbe nel solco di quanto è avvenuto poco più di un mese fa il passaggio del testimone tra Raffaele Fitto e Tommaso Foti, all’epoca alla guida dei deputati. Chissà.
Insomma, mentre sul destino di Santanché non paiono esserci grandi dubbi ancora in alto mare è la soluzione. Deve dimettersi? “Da avvocato ho fatto, nella mia vita, del principio di presunzione di innocenza uno degli elementi fondanti...”, svicola Bignami. Ma può restare in carica fino al terzo grado di giudizio? “Per noi è una valutazione che il ministro farà nella sua libertà individuale. Le contestazioni che le sono state mosse e che hanno determinato il rinvio a giudizio, fondate su una mancata rivalutazione degli ammortamenti societari, sommessamente – da avvocato – rilevo che rappresentano una materia molto tecnica suscettibile di interpretazioni. E che, come ha detto il gup stesso, deve formare oggetto di approfondimento”, ha proseguito l’ex sottosegretario al Mit.
Dopo il ritorno da Washington della Meloni, la maggioranza si era data una nuova scadenza per una decisione definitiva: il 29 gennaio, giorno in cui la Cassazione deciderà se l’inchiesta sulla truffa per i versamenti Covid di Visibilia debba rimanere a Milano o essere trasferita a Roma. È però assai probabile che non si arrivi a quella data e che il pressing di parte della maggioranza per rimuovere la titolare al dicastero del Turismo da subito possa avere la meglio. Al momento, infatti, secondo fonti interne alla maggioranza, ci sarebbero divisioni nel principale partito di Governo. Da una parte i fedelissimi della ministra che la vorrebbero in sella, in nome del garantismo. Dall’altra c’è chi ritiene che sia inutile prolungarne l’agonia. Dei primi farebbero parte il ministro della Difesa Guido Crosetto (cuneese come la Pitonessa) e il presidente del Senato Ignazio La Russa che è un po' il garante di Santanchè avendola arruolata dalle truppe berlusconiane. La diretta interessata va dritta per la sua strada e sui social annuncia incontri, accordi, interviste internazionali e parla di futuro. Sul sito in mattinata del ministero l’annuncio del viaggio a Gedda in Tunisia per la tappa dell’Amerigo Vespucci. Annuncio sparito dopo qualche ora e poi ricomparso. Il sospetto è che l’operazione di ripristino sia stata voluta per non dare indizi su quell’epilogo che in molti ormai si aspettano.