Portaborse

Dicono che… dopo aver tanto tuonato contro i professionisti della politica, sono pochi – tra i Cinquestelle – quelli che hanno abbandonato i palazzi parlamentari una volta terminato il loro incarico. Tra gli ultimi a riciclarsi spicca il torinese Alberto Airola, due mandati da senatore, e ora tra gli assistenti a Bruxelles dell’eurodeputato e giornalista Gaetano Pedullà. Quanto sembrano lontani i tempi in cui gli allora grillini tuonavano contro i portaborse, emblema di una politica spendacciona pronta ad assicurare un contratto di collaborazione ai suoi grandi elettori. Ma si sa, le cose cambiano e poi Airola – di cui si ricorda ancora il voltafaccia quando l’allora governo Renzi portò in aula la legge sui diritti civili – non è certo il primo. Sono tanti i grillini riciclati di qua o di là, soprattutto i piemontesi vicini a Chiara Appendino. L’ex parlamentare Susy Matrisciano è finita in Sardegna, alla corte di Alessandra Todde, l’ex assessore della giunta pentastellata di Torino, Alberto Unia, è stato candidato con successo alle regionali in Piemonte e ora siede tra gli scranni di Palazzo Lascaris, dopo un breve periodo da assistente di un altro torinese, il deputato Nino Iaria (lui sì, miracolato di Appendino).

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