I magistrati ballano il Tango, Meloni indagata per Almasri
17:16 Martedì 28 Gennaio 2025Nel giorno in cui l'Anm elegge i suoi nuovi vertici e il giudice siciliano di Magistratura indipendente risulta il più votato, la premier riceve un avviso di garanzia per il rimpatrio del macellaio libico. Comunicazione giudiziaria anche per Nordio, Piantedosi e Mantovano
Nello stesso giorno in cui l’Associazione nazionale magistrati celebra le sue votazioni, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni annuncia di aver ricevuto un avviso di garanzia per il rimpatrio del macellaio libico Almasri. “La notizia di oggi è questa il procuratore della Repubblica Francesco Lovoi, lo stesso del fallimentare processo a Matteo Salvini per sequestro di persona mi ha appena inviato un avviso di garanzia per i reati di favoreggiamento e peculato in relazione alla vicenda del rimpatrio del cittadino Almasri avviso di garanzia inviato anche al ministro Carlo Nordio, Matteo Piantedosi e Alfredo Mantovano presumo al seguito di una denuncia che è stata presentata dall'avvocato Luigi Ligotti ex politico di sinistra molto vicino a Romano Prodi conosciuto per avere difeso pentiti del calibro di Buscetta, Brusca e altri mafiosi”: ad annunciarlo in un video è la stessa Meloni in quello che a oggi pare il momento di più alta tensioni nei rapporti tra l’esecutivo e la magistratura, in cui le riforme portate avanti dal governo – su tutte quella della separazione delle carriere – s’intrecciano con i fatti di attualità. “Io penso che valga oggi quello che valeva ieri, non sono ricattabile non mi faccio intimidire è possibile che per questo sia invisa a chi non vuole che l’Italia cambi e diventi migliore ma anche e soprattutto per questo intendo andare avanti per la mia strada a difesa degli italiani soprattutto quando è in gioco la sicurezza della nazione. A testa alta e senza paura” prosegue la premier.
Il tutto proprio nel giorno in cui l’Anm celebra le sue elezioni e Magistratura indipendente, la corrente di destra, risulta la più votata per il rinnovo del Comitato direttivo centrale, con 2.065 voti, pari a 11 seggi. Seguono le toghe progressiste di Area con 1.803 voti e 9 seggi, Unicost Unità per la Costituzione, con 1.560 voti e 8 seggi, Magistratura democratica con 1.081 voti pari a 6 seggi e Articolo Centouno, con 304 voti pari a 2 seggi. Hanno votato 6855 su un totale di 8404 registrati al voto, pari all’81,57%. I 36 rappresentanti del direttivo eletti oggi rimarranno in carica 4 anni e, dopo il loro insediamento, saranno chiamati a nominare i nuovi vertici dell’Anm, in una riunione che dovrebbe essere convocata per l'8 febbraio prossimo.
Il candidato più votato è Giuseppe Tango di Magistratura indipendente, giudice del lavoro a Palermo, che ha ottenuto 688 voti. Alle sue spalle il compagno di lista Antonio D'Amato, procuratore di Messina (652). Tra i più votati di Area democratica c’è Rocco Gustavo Maruotti, pubblico ministero presso la procura di Rieti con 514 preferenze, mentre nella lista di Unicost il primo posto, con 414 preferenze, va a Marcello De Chiara, giudice del Tribunale di Napoli. Nelle file di Magistratura democratica il più votato è Sergio Rossetti, giudice del Tribunale di Milano, seguito da Stefano Celli, sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Rimini e già membro del Cdc uscente. Il candidato più votato nella lista di Articolo Centouno è stato Andrea Reale, con 160 preferenze, già membro del Cdc uscente.