SANITÀ

Liste d'attesa, il ritorno del Doge.
Mantoan farà le pulci alle Regioni

Un mese dopo aver lasciato la direzione di Agenas, il manager richiamato come esperto dal ministro. Un "duro" con il compito di cerbero sul fronte più caldo della sanità. Il prossimo 10 febbraio i primi dati sui tempi di attesa

Il Doge della sanità torna e già s’annuncia burrasca per le Regioni che navigano a fatica tra le liste d’attesa. Appena un mese dopo le sue inattese dimissioni da direttore generale di Agenas, l’agenzia per i servizi sanitari regionali che ha guidato dal 2019, Domenico Mantoan è stato chiamato dal ministro della Salute Orazio Schillaci come “esperto in materia di gestione delle liste d’attesa” e investito ufficialmente del ruolo con un decreto firmato ieri pomeriggio. Una decisione, quella del ministro, non solo inattesa e imprevista, ma soprattutto indicativa della linea che Schillaci sembra intenzionato a tenere sulla questione che ormai da troppo tempo grava sulla sanità con pesanti disagi per i pazienti sempre più costretti a subire lunghe attese per ottenere una visita, un esame o un ricovero.

Mantoan, che nel frattempo dopo aver lasciato Agenas ha assunto l’incarico di amministratore delegato dell’Ospedale Pederzoli, struttura privata di Peschiera del Garda, nel suo incarico a titolo gratuito affidatogli dal ministro sarà la figura che valuterà i primi dati relativi ai tempi di attesa in ciascuna regione e in ogni singola azienda sanitaria e ospedaliera relativi al mese in corso e attesi al ministero entro il prossimo 10 febbraio. 

Sarà quella la prima prova del fuoco per le Regioni e la loro capacità di incidere sulle liste d’attesa. Dati recentissimi sui flussi delle prestazioni specialistiche che Agenas e ministero provvederanno ad analizzare ed elaborare in base a una serie di parametri evidenziando i risultati e i necessari correttivi nel caso in cui non siano quelli attesi. Per questa operazione verità, il ministro ha richiamato in servizio un manager considerato uno dei massimi esperti, ma anche un “duro” che non si farà problemi a bacchettare quelle Regioni che non rispettano gli obiettivi fissati. E, vista l’attuale situazione nel Paese, si può ben dire che non saranno poche, se non tutte sia pure con alcune differenze, quelle i cui dati saranno segnate con la matita rossa dall’ex direttore della sanità del Veneto, passato poi a guidare l’Agenas.

Qui la nomina di Mantoan

Proprio nel corso della sua direzione dell’agenzia, il Doge aveva avviato il nuovo sistema di controllo sui flussi delle prestazioni sanitarie in ciascuna regione che tra meno di due settimane fornirà i primi risultati. Le dimissioni di Mantoan a circa un anno dalla scadenza naturale del suo mandato, tra gli interrogativi sulle reali motivazioni della decisione aveva suscitato anche quello inerente proprio il piano di controllo per la riduzione delle liste d’attesa. Il suo ritorno, voluto da Schillaci “considerata l’utilità di un supporto tecnico i elevata professionalità”, non nasconde nella decisione del ministro la volontà di affidare un ruolo importante, ma anche “scomodo” a una figura ormai del tutto slegata da vincoli con il sistema e, in particolare, rispetto alle Regioni. Destinate, chi più chi meno, a ricevere le bacchettate del Doge.

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