Ludopatia e cure psicologiche, "tagli del Piemonte alla Sanità"
17:07 Mercoledì 29 Gennaio 2025I conti del comparto in commissione regionale. Il leghista Icardi si rifiuta di anticipare l'inizio dei lavori, schiaffo al presidente d'aula Nicco, di FdI. Il Pd denuncia le sforbiciate dell'assessore Riboldi che ribatte: "I fondi restano intatti"
Due ore per discutere un bilancio di oltre dieci miliardi di euro? Un po’ poche secondo il Consiglio regionale del Piemonte, in primis per l’opposizione, mentre per il presidente della Commissione Sanità Luigi Icardi (Lega) erano più che sufficienti. È sugli aspetti organizzativi, prima ancora che di merito, che è andato in cortocircuito l’appuntamento di questa mattina a Palazzo Lascaris dove l’assessore Federico Riboldi ha illustrato i conti della sanità piemontese nel 2025. In vertità a districarsi tra le cifre sono stati i dirigenti dell’assessorato.
In un primo tempo convocata alle 10, la commissione era stata anticipata di un’ora su richiesta della conferenza dei capigruppo, dal momento che le minoranze attendono ancora un’informativa sullo scorporo dell’ospedale Sant’Anna dal Parco della Salute. Argomento sul quale l’assessore Riboldi si è espresso pubblicamente, senza però informare il Consiglio. Una volta arrivata sulla scrivania di Icardi, la richiesta di anticipare la commissione alle 9 è stata fragorosamente respinta: “Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo? Interessante, ma il presidente sono io e resta convocata alle 10. C’è troppo traffico per anticipare alle 9” il sunto del suo ragionamento. Uno sgarbo anche al fratello d'Italia Davide Nicco, numero uno del parlamentino piemontese, cui non è rimasto che abbozzare. Riboldi arriva trafelato, passa buona parte del suo tempo al telefono, l’illustrazione tecnica dei capitoli di spesa l’affida ai suoi dirigenti, Valter Baratta e Franco Ripa, poi petto in fuori e con il cipiglio del comandante in chief assicura: “Dalle 7,30 mi trovate in ufficio tutti i giorni” se qualcuno avesse ulteriore bisogno di approfondimenti. Anche la luce al ventiquattresimo piano del grattacielo non è mai spenta.
Sono complessivamente 12,9 miliardi le risorse che il Piemonte destinerà al comparto sanitario. Di questi, 9,5 miliardi derivano dalla quota indistinta del Fondo sanitario e saranno trasferiti alle aziende sanitarie per garantire il regolare funzionamento delle attività ordinarie; 2,6 miliardi sono partite di giro, 232 milioni la quota del Fondo sanitario vincolata, 165 milioni per il payback dei farmaci, 98 milioni per il finanziamento dell’extra fondo vincolato, 94 milioni sono i fondi regionali (che fatalmente saranno incrementati durante l’anno per coprire il disavanzo di asl e aso), 63 milioni per gli investimenti e 31 per l’Istituto Zooprofilattico.
Tra le poche certezze emerse è che l’aumento assoluto del finanziamento nazionale è mangiato dai contratti. Non serve a coprire i servizi o nuovi Lea e “così le liste d’attesa non le supereremo mai” allarga le braccia Mimmo Rossi, consigliere dem e segretario del Pd piemontese. Ed è proprio Rossi a segnare con la matita rossa i primi tagli che emergono dalle tabelle: meno 6 milioni sul gioco d’azzardo patologico, tema che nella scorsa legislatura fu al centro di una controversa riforma voluta dal centrodestra per allentare le maglie della legge e soprattutto i paletti imposti dal cosiddetto “distanziometro”. Altri 150mila euro vengono tolti dal fondo per i disturbi alimentari e 1,6 milioni sui sordomuti. Una ulteriore sforbiciata la evidenzia Daniele Valle, vicepresidente dem della commissione Sanità: “Il progetto di cure psicologiche primarie passa da 1,8 a 1,2 milioni, per andare a zero negli anni successivi: siamo più che mai convinti che la salute mentale sia una priorità importante per la nostra regione e che urga approvare una legge dedicata allo psicologo di cure primarie, per garantire stabilità a questi interventi”.
Accuse smentite dall’assessore: “Non saranno assolutamente toccate le risorse relative ai vari fondi, come ad esempio quelli per il contrasto al gioco d’azzardo patologico e per il contrasto ai disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, previste dalla normativa, finanziate anche con risorse nazionali che saranno inserite a bilancio non appena disponibili i provvedimenti”. Intanto sono attesi nelle prossime ore i conti di Asl e Aso relativi al 2024: sempre più concreto il rischio di un disavanzo monstre e la necessità di un correttivo in corso d'opera da parte dell'assessore al Bilancio della Regione Andrea Tronzano per garantire le coperture necessarie.