Safari urbano

Durante una giornata di pioggia, può accadere di passeggiare con il proprio cane in un parco cittadino e udire, all’improvviso, esplosioni provenienti dalle vicinanze. La prima reazione istintiva è quella di tirare a sé l’amico a quattro zampe e correre nella direzione opposta, e poi, in un secondo tempo, immaginare che la paura sia stata eccessiva poiché il frastuono, forse, è stato provocato dai soliti botti.

Alla seconda salva di colpi torna la sensazione di essere in pericolo, per cui con passo accelerato ci si dirige verso i palazzi vicini, abbandonando l’area verde alle proprie spalle per mettere in salvo se stessi e, al contempo, garantire l’incolumità al proprio cane. Il latrare di altri animali in lontananza non promette nulla di buono, ma quello che più di tutto allarma è incontrare sul sentiero un cacciatore con tanto di fucile a spalle e cani da caccia, liberi, a seguito. 

Il mistero, quindi, è risolto. Gli uomini in armi, infatti, spiegano a coloro che si trovano nei pressi del Mausoleo della Bella Rosin che non è il caso di impaurirsi, perché la quiete del Parco è stata interrotta da semplici colpi di fucile diretti contro alcuni bersagli in fuga: quindici cinghiali da abbattere su richiesta del Comune di Nichelino. 

Normale routine, niente per cui tormentarsi se un’area verde urbana, solitamente fruita da tanti cittadini, diventa improvvisamente zona destinata alla caccia grossa. La colpa, come da prassi, è esclusivamente dei cinghiali, i quali, invece di stare fermi in attesa del colpo letale, si mettono a correre arrivando al punto di oltrepassare un ponte sul fiume e sconfinare a Torino. Uno degli animali, il più sfacciato e forse anche l’unico sopravvissuto, ha avuto anche l’ardire di attraversare velocemente strada Castello di Mirafiori: incurante del fatto che avrebbe potuto essere causa di un incidente se avesse intercettato la traiettoria di un’autovettura. 

Le spiegazioni ufficiali sull’accaduto, giunte alla Circoscrizione 2 (organo amministrativo competente territorialmente), sono a dir poco imbarazzanti. I cinghiali abbattuti, nutriti da umani e abituati oramai all’interazione con essi, creavano problemi alla viabilità di Nichelino e quindi, anziché catturarli, l’autorità si è eretta a giudice decretando la loro condanna a morte. Cacciatori autorizzati, e addestrati dal competente settore della Città Metropolitana, hanno quindi imbracciato i loro poderosi fucili (le armi usate contro i cinghiali sono particolarmente potenti) e si sono messi alla ricerca degli animali, inseguendoli addirittura nel Parco. 

Morale, sulle rive del Sangone si è scatenato il far west: uomini armati, il cui ultimo pensiero è stato quello di collocare cartelli di segnalazione del pericolo in corso, si sono aggirati per il Parco con il fucile tra le mani: pronti a sforacchiare la preda appena a tiro. Situazione paradossale, se paragonata alla sicurezza che circonda i poligoni di tiro: luoghi in cui valgono regole ferree a sicurezza sia dei tiratori, che di chi transita all’esterno della struttura. La presenza di una biblioteca civica nel Mausoleo della Bella Rosin, luogo dove gli spari si sono uditi distintamente, rende ancor più preoccupante quanto accaduto. 

Alcuni volontari della Lida di Mirafiori Sud hanno immediatamente organizzato dei sopralluoghi all’interno del Parco. Le perlustrazioni sono proseguite anche il giorno seguente, poiché giunte alcune segnalazione di numerosi cuccioli di cinghiale rimasti soli e senza le cure di chi li ha partoriti: ricerca il cui fine è la protezione degli animali stessi. 

La specie umana ha il diritto di occupare ogni angolo del pianeta per sfruttarne le risorse e trasformare la Terra in un mondo arido, velenoso, pieno di rifiuti, plastica, inquinamento e pericoli. La Natura, invece, va tenuta al suo posto poiché “invasiva”, compresi gli animali che mai devono permettersi di varcare i confini di un abitato: morte certa per gli esseri che violano questa ferrea regola (tutto è proprietà privata degli umani). I quindici cinghiali sono un problema per la viabilità, ma sarebbe sufficiente percorrere le strade a velocità moderata (come d’obbligo in città) per rendere possibile la convivenza tra automobilisti e animali.

La Legge consente la caccia e, dall’ultima finanziaria, la possibilità di macellare gli esemplari ammazzati in ambiti urbani: un impulso ulteriore alla mattanza indiscriminata. Quindici cinghiali, nutriti e curati da alcuni cittadini, improvvisamente sono diventati prede del Comune di Nichelino: il fuggi-fuggi e il panico sono conseguenze prevedibili dopo le prime uccisioni di bersagli facili (diventati tali per eccesso di fiducia nei riguardi della nostra specie). L’inseguimento nei pressi della Bella Rosin, seminando così panico anche tra frequentatori, è stata una grave imprudenza dovuta forse all’eccitamento di chi oramai pensava di essere in pieno safari.    

Quest’anno ho augurato un 2025 pieno di buon senso, ma a quanto pare è un auspicio davvero irraggiungibile. Al fine di migliorare la viabilità si è sparato ad animali in un’area verde urbana fruita da cittadini, spesso accompagnati da bambini: parlare di buon senso, di questi tempi, è davvero da inguaribili sognatori.

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