Due ore d'aula al mese, Consiglio del Piemonte "scansafatiche"
Oscar Serra 14:13 Giovedì 30 Gennaio 2025A gennaio record negativo. Mentre interrogazioni e ordini del giorno languono il parlamentino di Palazzo Lascaris continua a non riunirsi. Anche la prossima settimana non sono previste sedute. "Ormai è una formalità". Notizie del presidente Nicco?
Dure ore di seduta in un mese. Se non è un record poco ci manca. Una cosa è certa: quello che si è insediato il 22 luglio scorso, dando il via alla XII legislatura del Piemonte, è stato fino a questo momento il Consiglio regionale più fagnano della storia. Si riunisce poco e quando lo fa discute interrogazioni e ordini del giorno buoni solo per fare chiacchiere. Anche per la prossima settimana
non sono previste convocazioni come si può facilmente evincere dal portale istituzionale e fortuna che in quella dopo ancora ci sarà il Consiglio aperto sull’auto così gli autorevoli componenti dell’aula potranno parlarsi un po’ addosso e giustificare la generosa indennità in attesa che l’assessore al Bilancio Andrea Tronzano arrivi con la manovra del 2025, imponendo alla sua maggioranza una celere approvazione senza troppe storie. Dall’inizio del nuovo anno il parlamentino di Palazzo Lascaris si è riunito una sola volta, martedì 21 gennaio, dalle 11 alle 13.
L’obiezione è sempre la stessa: il lavoro di un politico non è solo il Consiglio, ci sono le commissioni in cui si discute e si incardinano le leggi e poi gli incontri sul territorio, lo studio dei provvedimenti da discutere. Eppure nella settimana in corso gli unici giorni in cui le commissioni si sono svolte sia la mattina sia il pomeriggio sono stati lunedì, martedì e giovedì (oggi). Mercoledì, ieri, a mezzogiorno era già tutto finito, venerdì il calendario è vuoto, i consiglieri posso finalmente riposare un po’.
La capogruppo di Italia viva Vittoria Nallo parla di un Consiglio ormai “sparito dall’agenda politica di questo inizio d’anno”, capace di riunirsi “solo per mezza giornata nell’intero mese di gennaio”. A febbraio non andrà meglio: 11 febbraio Consiglio aperto sull’automotive, a seguire il bilancio da approvare in fretta e furia dal momento che il Piemonte è già in esercizio provvisorio. E dire che se il presidente Davide Nicco convocasse l’assemblea qualcosa sui cui confrontarsi ci sarebbe: per esempio i 55 atti – tra mozioni e ordini del giorno – che giacciono in attesa di essere discussi. Non solo, sulle 34 interrogazioni depositate nel nuovo anno solo 11 hanno ottenuto risposta. Altre 41 sono in attesa dal 2024. Un atteggiamento che mal si concilia con uno stipendio mal contanto, tra varie indennità e rimborsi spese, che varia da 9mila a quasi 11mila euro al mese.
E così mentre la giunta “accumula ritardi su ritardi”, il Consiglio va a rilento nell’ignavia generale. “Non possiamo accettare che il Consiglio venga ridotto a una formalità, convocato solo quando c’è da ratificare decisioni già prese altrove. Se governare significa pianificare, allora questa giunta ha già fallito” prosegue Nallo, appena terminato il secondo tempo della commissione Sanità in cui ieri si è assistito a un appassionante dibattito sui sacrifici dei consiglieri per anticiparla alle 9, tanto che alla fine il presidente Luigi Icardi l’ha mantenuta alle 10. “Non è mai successo che il Consiglio rimanesse bloccato così a lungo – ricorda Daniele Valle, vicepresidente Pd della commissione Sanità – il dibattito si sta spostando sui media e così non c’è approfondimento”. E infatti da un mese si parla dello scorporo degli ospedali Regina Margherita e Sant'Anna dal nuovo Parco della Salute, ci sono le inchieste che scuotono le Molinette, ma della questione l'aula ancora non ha discusso.