ODISSEA NELLO SPAZIO

Alla ricerca di mondi alieni, sfida europea agli Usa

Se Musk punta al pianeta rosso italiani, tedeschi e francesi mettono insieme i campioni industriali per cercare il prossimo pianeta abitabile: lanceranno negli abissi del cosmo l'erede del telescopio James Webb. Nell’impresa anche l’università di Torino

L’annuncio è arrivato nel corso della Conferenza spaziale europea di Bruxelles. Se i campioni europei faticano a inserirsi in una space economy dove gli americani fanno da assi pigliatutto, resta la ricerca. Si chiama “Plato” il cercatore europeo di mondi alieni simili alla terra che partirà a fine 2026 a bordo del razzo francese Ariane 62. La navicella da esplorazione, nata dalla collaborazione tra l’Agenzia spaziale europea e Arianespace troverà un posto nell’orbita “L2”, a 1,5 milioni di km dalla Terra, per identificare pianeti con dimensioni e massa simili al nostro pianeta e potenzialmente in grado di ospitare forme di vita.

Il nome non è solo un richiamo al filosofo ma anche un acronimo di PLAnetary Transits and Oscillations of stars, il nuovo telescopio spaziale europeo è dotato di 26 occhi capaci di scrutare per lunghi periodi di tempo fino a 200mila stelle contemporaneamente in cerca delle più piccole variazioni nella luminosità. Proprio questi minuscoli cambiamenti permetteranno di capire dettagli delle stelle e identificare l'eventuale presenza di pianeti in orbita e le loro caratteristiche

Una missione realizzata sotto la guida industriale della tedesca OHB, la partecipazione di Leonardo, Thales Alenia Space, joint venture tra Thales (67%) e Leonardo (33%), e un’importante partecipazione scientifica italiana attraverso l’Istituto Nazionale di Astrofisica, Agenzia Spaziale Italiana e le Università di Padova, Torino, Federico II di Napoli e Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste. Con il nuovo accordo sale a 32 il numero di lanci già prenotati con il nuovo razzo europeo Ariane 6 che ha fatto il suo debutto il 9 luglio 2024. “Sarà la prima missione scientifica lanciata con il nostro nuovo razzo Ariane 6, la prima che invierà nell'orbita L2, a 1,5 milioni di chilometri di distanza. Una nuova destinazione in cui potrà dimostrare la sua capacità”, ha aggiunto Toni Tolker-Nielsen, Direttore dei trasporti spaziali dell’Esa.

“Dopo il lancio di importanti missioni scientifiche come Juice, BepiColombo e, naturalmente, il telescopio James Webb, con il lancio di Plato con Ariane 6 prosegue il nostro ruolo chiave nell'esplorazione dell'universo e nella ricerca di altri mondi”, ha detto David Cavaillolès, ceo di Arianespace.

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