Elkann vara il "rimpasto" di Stellantis,
entro giugno il successore di Tavares
15:35 Lunedì 03 Febbraio 2025
Ha incontrato Trump, aspetta l'invito di Meloni e andrà in Parlamento. Nel frattempo il rampollo Agnelli riorganizza la catena di comando. Una girandola di nomi e incarichi per "semplificare". Il borsino dei potenziali Ceo tra interni ed esterni al gruppo
Il nome più importante, quello di chi sarà chiamato a prendere le redini operative del gruppo dopo l’anticipata uscita di Carlos Tavares, non c’è ancora. “Come annunciato all’inizio di dicembre 2024, il processo di nomina del nuovo chief executive officer è in corso”, afferma Stellantis nel comunicato con cui annuncia la riorganizzazione del gruppo. Cambiamenti che hanno l’obiettivo di semplificare la propria catena di comando sotto il comitato presieduto da John Elkann, per trovare, racconta l’azienda, “il giusto equilibrio tra responsabilità regionali e globali, facilitando la rapidità delle scelte e la loro esecuzione”, spiega il rampollo Agnelli: “In linea con i cambiamenti decisi a dicembre, gli annunci di oggi semplificheranno ulteriormente la nostra organizzazione e aumenteranno la nostra agilità e il rigore dell’esecuzione a livello locale. Non vediamo l’ora di guidare la crescita fornendo ai nostri clienti una scelta ancora più ampia di straordinari veicoli a combustione, ibridi ed elettrici”.
Un “rimpasto” in cui le regioni – ovvero le macro aree geografiche – dispongono ora di maggiori capacità decisionali ed esecutive a livello locale per la pianificazione e lo sviluppo dei prodotti, le attività industriali e commerciali, mantenendo il coordinamento con le funzioni globali dell’azienda. Inoltre, le attività software sono ora integrate in un’organizzazione di sviluppo e tecnologia del prodotto guidata da Ned Curic allo scopo di semplificare il processo di immissione sul mercato di prodotti e servizi innovativi per tutti i brand in tutti i mercati in cui l’azienda è presente.
Antonio Filosa, pur mantenendo il ruolo di Coo delle Regioni d’America, assume la leadership globale dell’ente Quality. Gli enti Corporate Affairs e Communications sono stati uniti sotto la guida di Clara Ingen-Housz. Viene poi creato un nuovo Marketing Office, guidato da Olivier François, per raggruppare il marketing dei marchi e supportarli al meglio, in particolare attraverso la pubblicità, gli eventi globali e le sponsorizzazioni. Stellantis ha anche nominato diversi dirigenti chiave per guidare marchi specifici: Bob Broderdorf assumerà la guida del marchio Jeep, mentre Alain Favey si unirà all’azienda per dirigere il marchio Peugeot, Xavier Peugeot supervisionerà Ds Automobiles e Anne Abboud guiderà la divisione veicoli commerciali Pro One.
La riorganizzazione arriva in un momento in cui Donald Trump ha imposto pesanti dazi sui tre maggiori partner commerciali degli Stati Uniti, tra cui Messico, Canada e Cina, che si prevede influiranno sul settore automobilistico e potenzialmente cancelleranno i risparmi sui costi per le aziende automobilistiche statunitensi che hanno spostato la produzione in Messico. E gli Usa sono un mercato strategico per Stellantis, che deve recuperare i disastri combinati da Tavares, anzitutto incrementando gli investimenti come promesso da Elkann nell’incontro con l’inquilino della Casa Bianca. Compito che spetterà al nuovo ad.
Nel corso di una conferenza stampa a San Paolo, in Brasile, l’altro giorno il responsabile del gruppo per il Sudamerica Emanuele Cappellano ha dichiarato che il successore di Tavares “dovrebbe essere nominato entro la prima metà del 2025. Siamo impegnati nel lavoro per la successione di Tavares. Il presidente del gruppo e amministratore delegato ad interim John Elkann la considera una priorità assoluta”. I nomi dei potenziali successori sono già circolati, alimentando speculazioni e discussioni tra gli esperti del settore.
Tra i candidati più accreditati ci sono figure interne ed esterne al gruppo, come Luca De Meo, attuale Ceo di Renault che però ha smentito per il momento l’idea di lasciare il marchio francese in quanto si trova in una fase di transizione piuttosto delicata. Tra gli “interni” si è a lungo parlato di Jean-Philippe Imparato, ex ceo di Alfa Romeo e attuale ceo di Pro One (la divisione dei veicoli commerciali), oltre che fresco chief operating officer dell’Europa allargata. Uomo da sempre legato a Peugeot, dalla sua parte ci sono oltre trent’anni di esperienza nella gestione di brand, divisioni e reti commerciali all’interno dell’azienda. Ma in una recente intervista a MF-Milano Finanza lo stesso Imparato si è tirato fuori dalla corsa. Un nome che resta in pole position è l’italiano Antonio Filosa, attuale ceo del marchio americano Jeep, nato a Napoli, appena nominato capo in Nord America dopo esserlo stato in Sud America, dove ha contribuito in maniera determinante alle “ottime prestazioni della regione del Sud America di Stellantis”, come ha spiegato il gruppo annunciando la nuova nomina, “aumentando ricavi, qualità e quota di mercato”. Altri possibili candidati interni sono l’americana Christine Feuell, ceo del marchio Chrysler e da giugno scorso anche di Ram, che ha una forte esperienza nella gestione dei brand e potrebbe essere una scommessa per puntare con decisione sui veicoli elettrici e software, oltre al francese Maxime Picat, ex capo di Peugeot e oggi responsabile degli acquisti.