Api Torino, sconcerto e rabbia per il Piano Ue sull'auto
14:08 Lunedì 03 Marzo 2025
Sconcerto e rabbia. Così l'Api Torino valuta le prime indicazioni sul Piano d'azione dedicato all'automotive dell'Ue, "un progetto che non tiene conto di quanto sottolineato più volte e in più occasioni da parte dell'industria italiana". "Non sono in gioco solo decine e decine di migliaia di posti di lavoro, ma l'equilibrio economico e sociale del Paese e del Nord-Ovest, il destino di una parte importante della nostra economia. Nel contesto economico che stiamo attraversando è evidente l'importanza dell'automotive, come comparto d'eccellenza che va aiutato e valorizzato", commenta Fabrizio Cellino, presidente dell'Api Torino. "L'Europa deve dare vita a politiche lungimiranti - aggiunge - che aiutino l'intera filiera della manifattura e dell'automotive a resistere per gli anni necessari a compiere le trasformazioni tecnologiche che occorre affrontare. Servono interventi di breve e di medio lungo periodo. Nel breve periodo servono azioni che facciano prendere fiato alle imprese. Una moratoria sugli interessi per gli investimenti effettuati nel periodo post Covid oppure per adeguarsi al green deal, ma anche al sostegno dei livelli occupazionali attraverso la revisione del meccanismo della cig almeno per i prossimi due anni. Nel medio e lungo periodo occorre agire sulla competitività del nostro territorio e del sistema-Paese. Meno burocrazia, attenta gestione dei canali di fornitura delle materie prime, incentivi dedicati a nuovi investitori esteri e, non ultimi, più collegamenti e infrastrutture efficienti. Appare ormai imprescindibile poter fruire di una strategia europea condivisa, che inietti risorse nel settore: un Pnrr per l'automotive che si fondi sulla neutralità tecnologica e non su imposizioni normative calate dell'alto. E' gravissimo che l'Europa si ostini su posizioni ormai non più sostenibili e soprattutto dannose per l'industria e quindi l'occupazione".