Aborto, a Torino i medici non obiettori superano i contrari

Nel 2024 a Torino, in controtendenza col dato nazionale, regionale e provinciale, le nascite sono aumentate del 3,7% rispetto all'anno precedente, passando da 5.110 a 5.299 neonati, le interruzioni di gravidanza sono state 2.430, con un lieve aumento del 2,4% rispetto al 2023 ma in calo rispetto agli anni precedenti (2.530 nel '22 e 2.774 nel '21), mostrando una tendenza alla stabilizzazione. Negli ultimi anni inoltre si è invertito il rapporto fra ginecologi obiettori e non obiettori: se nel 2021 le percentuali erano rispettivamente il 57,5% e il 42,5% lo scorso anno erano invece il 44,2% e il 55,8%. A illustrare i dati, insieme al coordinatore torinese di +Europa Andrea Turi, il consigliere comunale dei Radicali +Europa e ginecologo, Silvio Viale, che sollecita la Regione a diffondere a sua volta i numeri del Piemonte. "I dati su Torino - spiega - sono frutto di una mia interpellanza in Consiglio comunale: significa che sono informazioni che è possibile avere, ma la Regione storicamente non li ha mai diffusi per quel che riguarda tutto il Piemonte. Chiedo dunque che lo faccia al più presto". Altra richiesta riguarda la stanza dell'ascolto aperta all'ospedale Sant'Anna di Torino, dove Viale lavora, e che, afferma, "continua a dimostrarsi una scatola vuota inutilizzata, e non ha avuto alcuna influenza sulla nostra attività. Per questo ne chiedo la revoca e che non venga rinnovata la convenzione, il movimento per la vita può legittimamente continuare le sue attività nelle sue sedi fuori dall'ospedale".

 

print_icon