LA SACRA RUOTA

Sono dazi amari per Elkann, Stellantis crolla in Borsa

Ottimo investimento, Jaki! Dopo aver sganciato un milione di dollari per la cerimonia di insediamento di Trump e aver assicurato investimenti per 5 miliardi negli Usa finisce al tappeto. A Piazza Affari il titolo cede l’11,2% a 10,94 euro

Stellantis amplia il calo in Borsa, dopo l’avvio negativo di Wall Street che ha appesantito i listini europei. I mercati scivolano sui timori per gli impatti dei dazi americani a Canada e Messico. Stellantis, tra i costruttori europei, è quella che rischia di registrare il colpo più forte sull’utile operativo dalle nuove tariffe. A Piazza Affari il titolo cede l’11,2% a 10,94 euro.

Insomma, il mercato sembra pensarla diversamente da John Elkann che durante la call sui risultati del 2024 si era detto certo che “i prodotti che costruiamo in Canada e in Messico” in quanto hanno “componenti statunitensi” a suo “avviso quei prodotti dovrebbero rimanere esenti da dazi”. A ulteriore riprova dello scarso appeal del titolo, la banca statunitense JpMorgan ha recentemente abbassato il target price di Stellantis da 17 a 16 euro. Anche Citigroup ha tagliato il suo giudizio, da 13 a 12 euro.

Il rampollo Agnelli folgorato sulla via di Mar-a-Lago Stellantis tanto da aver “sostenuto con forza la politica del presidente Trump volta a promuovere l’industria manifatturiera americana”, annunciando “grandi investimenti negli Stati Uniti” – ben 5 miliardi – nelle prime 100 ore della sua nuova amministrazione, inizia a leccarsi le ferite. Una beffa dal sapore reso ancor più amaro dalla donazione di un milione di dollari per la cerimonia di insediamento di The Donald. Lo stesso Elkann aveva incontrato l’inquilino della Casa Bianca qualche giorno prima dell’insediamento.

I dazi, tuttavia, non sono l'unico grattacapo di Elkann, dopo che ieri sono usciti i dati delle vendite di febbraio e Stellantis continua a perdere terreno rispetto ai suoi principali competitor. Secondo Dataforce nel mese passato il gruppo ha immatricolato in Italia 41.931 vetture rispetto alle 48.819 dello stesso periodo nel 2024, evidenziando un calo del 14,1%. Nei primi due mesi dell'anno le immatricolazioni sono state 83.476 rispetto alle 98.151 dello scorso anno, segnando un -15%. La quota di mercato a febbraio si attesta al 30,4% rispetto a 33,1% del 2024. La quota dei primi due mesi del 2025 è del 30,7% rispetto al 33,9% dell'anno precedente. 

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