RETROSCENA

Babau Pd: spaventare i moderati.
E portare al guinzaglio i civici

Mentre Schlein trascina sempre più a sinistra il suo partito e trasforma la coalizione in una specie di Woodstock, ecco l'idea: un listone per assicurarsi il voto centrista. A Torino intanto il sindaco Lo Russo cerca candidati da presentare nel 2027

“Coprire il centro”, “non lasciare sguarnito il campo moderato”, “parlare all’elettorato riformista”. Mentre Elly Schlein, con la sua svolta anti Rearm Eu prende le distanze dal Partito socialista europeo e scivola verso una ridotta movimentista e gruppettara, nel Pd aumentano i malumori di quell’area un tempo renziana, poi bonacciniana e ora semplicemente orfana. La segretaria, in fondo, quello è: inutile pensare che possa cambiare la sua natura, meglio piuttosto costruire un contenitore in grado di rivolgersi agli elettori di centro, oggi disorientati da una coalizione che – tra Pd, Avs e M5s – pare Woodstock. E allora che fare? C’è chi ha sussurrato nell’orecchio della segretaria una soluzione forse un po’ farraginosa ma che a lei pare avere convinto: una lista civica per ogni grande città alle prossime regionali, tipo “Alleanza per Napoli” o “Uniti per Firenze” che se poi ottengono un buon numero di voti, tutte insieme possono concorrere alla nascita di una grande lista civica nazionale: “Insieme per l’Italia” o qualcosa del genere. Una sorta di fecondazione in vitro nel laboratorio di un centrosinistra alla ricerca di nuove alchimie per battere Giorgia Meloni, una casa per tutti gli scontenti e afoni riformisti del Pd che potrebbe avere in Giuseppe Sala il suo frontman. Quel Sala sindaco di Milano, acciaccato dalle inchieste che stanno travolgendo la sua città, che vorrebbe fare il governatore della Lombardia, come lui stesso ha ammesso, ma anche qualcos’altro pur di non finire ai giardinetti. E quindi perché no? Dopo la fuitina coi Verdi, è tornato senza tessera e così riscoprirsi civico può essere un attimo.

Resta da capire, al di là dei voti che riusciranno a racimolare queste liste, qual è il gruppo dirigente che poi dovrà rappresentarle.  Perché a ben vedere nel Pd il verbo di Schlein ha fatto molto più presa di quanto si possa credere. Per dire del clima, due giorni fa a Milano si è svolto un incontro dal titolo eloquente: “Spaventare i moderati”, sottotitolo “La sinistra che ritrova il coraggio della lotta politica”. Tra i relatori anche chi fino a qualche anno fa si professava fieramente renziano. Quanto siano spaventati i moderati non si sa, il leader dei Moderati, con la “M” grande, è l’ex parlamentare Mimmo Portas che in un messaggio allo Spiffero ammette: “Da morire” e giù di faccine che ridono.

Portas è uno di quelli che dovrebbe compartecipare a mettere in piedi la lista per Torino in vista delle prossime comunali del 2027, quella col nome di Stefano Lo Russo. Il sindaco già ci sta pensando da tempo, sonda il terreno, vaglia possibili candidati. L’esperienza del 2021 non è stata esattamente un trionfo: su tre eletti uno è finito in giunta gli altri due si fanno i fatti loro e rispondono ai rispettivi partiti, Silvio Viale ai Radicali ed Elena Apollonio a Demos. Si sono separati e ognuno fa gruppo a sé. Questa volta il primo cittadino vuole evitare il solito contenitore per tutti gli apolidi della coalizione che saltano sul carro, arrivano in Sala Rossa e chi si è visto si è visto. Vorrebbe dare alla sua lista una impronta realmente civica e possibilmente portare in Consiglio volti nuovi. Un modo per allargare il campo ma anche per far valere il proprio peso specifico nella città. “Lui però non è Cirio, faccia attenzione” lo mettono in guardia i suoi stessi alleati. Difficile ripetere l’exploit della lista del governatore. Il rischio che finisca come alle scorse elezioni è alto, l’effetto raccolta indifferenziata per alcuni è assicurato. Attorno a quella formazione, ancora in nuce, sono in tanti a girarci intorno: dalla consigliera regionale di Italia Viva Vittoria Nallo a Mario Giaccone, da Portas a qualche calendiano in cerca d’autore. Pino De Michele, volto storico del civismo torinese, ha già blindato Apollonio (“Noi sosteniamo lei”) e qualcuno si sta facendo i suoi conti. Come finirà? 

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