Intesa, il patto è (quasi) servito. Fondazioni al varo della lista
12:00 Venerdì 07 Marzo 2025Nel tardo pomeriggio convocata una call tra i presidenti dei sei soci istituzionali della banca. Il ruolo di pivot di Azzone e quello "ancillare" della Compagnia. L'elenco sarebbe già stato vidimato da Messina e pronto per la ratifica. Si annunciano "sorprese"
“Quando avremo qualcosa da dirci ci vedremo”, aveva risposto la scorsa settimana il presidente di Cariplo, Giovanni Azzone, a chi gli chiedeva di imminenti incontri con le altre fondazioni azioniste di Intesa Sanpaolo, in vista del rinnovo del consiglio d’amministrazione del gruppo bancario, in calendario a fine aprile. Si vedranno nel tardo pomeriggio di oggi, alle 18, in una call tra i soli presidenti delle sei fondazioni, convocata dall’inquilino di Palazzo Melzi che, conferma ancora una volta il suo ruolo di pivot in stretto rapporto con i vertici di Ca’ de Sass. La coppia torinese alla guida della Compagnia di San Paolo – il presidente Marco Gilli e il segretario generale Alberto Anfossi – dopo aver perso la leadership di Acri, la potente associazione tra gli enti, è sempre più ancillare nei giochi sugli assetti dell’istituto. Nonostante sia il primo azionista istituzionale.
Le fondazioni sono i grandi azionisti della banca e complessivamente ne detengono quasi il 18%: Compagnia di San Paolo (6,4%), Cariplo (5,3%), Cariparo (1,8%), Carifirenze (1,8%), Carisbo (1,2%) e, per la prima volta, anche CrCuneo, ex socio di riferimento di Ubi Banca che dopo l’opas del 2020 è entrato nel capitale di Intesa con l’1,1%.
Siglato l’11 novembre scorso in corso Vittorio Emanuele a Torino, nella sede della Compagnia, il patto dopo aver ottenuto il via libera della Bce, è ora pienamente operativo e, dalla “fase di studio” può passare all’esame dell’elenco dei candidati al prossimo board. Una lista che, riferiscono ambienti milanesi, sarebbe già stata predisposta da Carlo Messina, incontrastato dominus di Intesa, e conterrebbe alcune “sorprese”, secondo i desiderata di Carlo Magno. Da prassi, su diciannove consiglieri, una quindicina dovrebbero essere “pescati” dalla lista di maggioranza. Scontata la riconferma di Gian Maria Gros-Pietro, presidente uscente per il quale si prospetta un sesto mandato, e del Ceo Messina (al quinto rinnovo), mentre non vi sarebbero certezze sull’attuale vicepresidente Paolo Andrea Colombo.