OTTO MARZO

Qualcuna di troppo all'assalto della "patriarcale" Leonardo

I collettivi transfemministi mettono nel mirino l'azienda aerospaziale "fabbrica di morte". Foto di Meloni, Von der Leyen e Bernini coperte da impronte di mani insanguinate: "Donne che non sono un esempio". E ora il clou con il corteo finale per le vie del centro

Non una di meno ma forse qualcuna di troppo. Lancio di uova di vernice oggi a Torino contro il cordone delle forze dell’ordine schierate a presidio dell’ingresso della Leonardo durante la manifestazione promossa dall’organizzazione “transfemminista” in occasione dell'8 marzo. “Leonardo – aveva spiegato una speaker – è complice del genocidio in Palestina”. Alla protesta, che ha riguardato anche la vicina azienda Thales, hanno preso parte un centinaio di attivisti di comitati e di collettivi trans femministi e studenteschi. È stata inoltre imbrattata con vernice di colore rosso e viola la riproduzione di un aereo installata a davanti alla sed. Una speaker ha rivendicato l’azione dicendo ai partecipanti al corteo: "Abbiamo sanzionato l’Alenia”. Gruppi di dimostranti hanno poi improvvisato una battitura ai cancelli della Leonardo, presidiati da polizia e carabinieri, strappando i teloni posti subito dietro la grata. Hanno anche divelto la sbarra del passaggio pedonale e lasciato scritte e manifesti. “La guerra – è stato detto – è la massima espressione della società patriarcale”. Il clou sarà il corteo che alle 17 muoverà da piazza XVIII dicembre per concludersi in piazza Vittorio.

Cartelli con le fotografie di Giorgia Meloni e Ursula Von der Leyen coperte da impronte di mani insanguinate sono comparsi nel corso del corteo che ha percorso Corso Francia, alla periferia occidentale della città, per raggiungere la sede della multinazionale italiana. I cartelli (uno dei quali riguarda anche il ministro Anna Maria Bernini) recavano la scritta “Lei non mi rappresenta”. Nel mirino finiscono tre donne che a loro modo hanno davvero rotto quel “tetto di cristallo” contro cui dicono di combattere. “Sono donne da cui non prendiamo ad esempio, sono carnefici che usano il loro potere per perpetrare lo sfruttamento e la guerra come fa la Leonardo”, hanno spiegato.

In mattinata, invece, si è svolto un blitz in un ipermercato della catena Carrefour. Alcune decine di attiviste hanno fatto irruzione nell’affollato centro commerciale esponendo uno striscione, improvvisando comizi e distribuendo volantini. L’iniziativa ha abbinato le tematiche dell’8 marzo (con tanto di invito a uno “sciopero domestico” rivolto alle donne che stanno facendo la spesa) con la protesta contro il carovita e la guerra in Medio Oriente: le militanti infatti accusano Carrefour di “finanziare l’occupazione in Palestina” e di essere “complice dei crimini di Israele”.

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