Industriali, aiutiamo i detenuti a reinserirsi grazie al lavoro
13:54 Mercoledì 12 Marzo 2025
Il lavoro rappresenta il principale strumento attraverso il quale è possibile dare concretezza a un processo di reinserimento sociale delle persone detenute. Ad attestarlo in modo netto sono i dati relativi alla popolazione carceraria nazionale: degli oltre 60 mila individui che stanno scontando una condanna nei penitenziari del nostro Paese, il 62% ha già subito almeno una carcerazione precedente, ma il tasso di recidiva si riduce al 2% fra coloro che hanno avuto accesso a un percorso lavorativo strutturato. Eppure, soltanto un terzo del totale dei detenuti risulta attualmente impiegato in attività professionali, perlopiù alle dipendenze dell'amministrazione penitenziaria, e di questi un esiguo 1% è occupato nel contesto di un'impresa privata. Il tema è stato al centro di un incontro organizzato da Gruppo Giovani Imprenditori dell'Unione Industriali Torino, The European House - Ambrosetti, Fondo Alberto e Angelica Musy e Ufficio Pio con la collaborazione di Fondazione Compagnia di San Paolo e Città di Torino. Il Gruppo Giovani Imprenditori dell'Unione Industriali Torino impegnato in prima linea nello sviluppo di un progetto di inserimento lavorativo per le persone detenute, realizzato insieme al Fondo Alberto e Angelica Musy e alla Fondazione Ufficio Pio. "Le aziende possono essere motore di un cambiamento positivo e interpreti di processi in grado di apportare benefici all'intera collettività. La responsabilità di essere attori sociali per la crescita del Paese, non soltanto in termini economici, si deve tradurre nella capacità di promuovere comportamenti virtuosi, perseguire principi di equità, contrastare le discriminazioni. Significa essere comunità e investire sul nostro futuro, creando un valore condiviso e duraturo" ha detto il presidente dell'Unione Industriali Torino, Marco Gay.