"Così la Regione svuota le Asl". Il Pd chiede conto su Amos
15:18 Mercoledì 12 Marzo 2025L'ingresso di Azienda Zero nella partecipata di servizi sanitari fa "saltare" un patto non scritto che ne limitava l'azione nel Sud del Piemonte. Valle: "Spieghino le ragioni". Città della Salute pronta a passare oltre 300 operatori dell'Emergenza alla Super Asl
“Un’operazione surrettizia per allargare il raggio di azione di Amos e nei fatti svuotare le Asl di molte competenze”. È ciò che intravede il Partito Democratico dietro la decisione, di Azienda Sanitaria Zero di entrare nella compagine sociale della società di servizi, aggiungendosi alle attuali cinque che già sono all’interno della partecipata che opera nel settore dei servizi sanitari totalmente in house (Aso Santa Croce e Carle, Asl Cuneo1, Cuneo2, e lazienda ospedaliera universitaria di Alessandria).
“Ho appena richiesto formalmente – annuncia il consigliere regionale del Pd Daniele Valle – all’assessore alla Sanità Federico Riboldi e al direttore generale di Azienda Sanitaria Zero Adriano Leli di venire in commissione a riferire”. In quell’occasione è facile supporre che all’interno dell’organo di Palazzo Lascaris presieduto dall’ex assessore Luigi Icardi e del quale è vice lo stesso Valle non saranno poche le domande su una decisione che è giunta per molti inattesa e certamente non preannunciata. Tutt’altro. L’acquisizione del 2% o poco più delle quote di Amos da parte della Super Asl è condotta nel totale silenzio, al contrario di molte altre iniziative anche assai più lontane dal concretizzarsi rispetto a questa. E anche questo aspetto non concorre certo a sopire polemiche e interrogativi.
“Le perplessità sono molte – sostiene Valle – e non può che apparire evidente come questa decisione vada a modificare profondamente uno schema consolidato negli anni e che vedeva Amos operare in un ambito ben definito del territorio regionale, peraltro senza che sia masi stato discusso”. L’esponente dem si riferisce a quella sorta di patto non scritto che dalla sua costituzione e per vent’anni ha tenuto Amos circoscritta al Cuneese e al sud del Piemonte senza alcun sconfinamento nelle altre province, tantomeno a Torino. Non è un mistero che questo ambito geografico sia stato anche il frutto di non poche resistenze da vari ambienti di fronte a un possibile allargamento della partecipata. Allargamento che oggi, con l’ingresso di Azienda Sanitaria Zero tra i soci, di fatto è più di un’ipotesi.
“Chi può escludere che oltre al personale della centrale del numero unico dell’emergenza di Savigliano, già fornito da Amos, la stessa partecipata non possa assumere e fornire anche quello che attualmente opera nella Città della Salute di Torino?” si chiede Valle. Domanda per nulla infondata se si considera che proprio nelle scorse ore il commissario della più grande azienda ospedaliera, Thomas Schael ha comunicato formalmente a Leli che tutto il personale del servizio Emergenza 118 attualmente dipendente dalla Città della Salute, dal primo giugno dovrà passare ad Azienda Sanitaria Zero.
“Certamente abbiamo ben presente la tutela dei lavoratori, ma anche – sostiene il consigliere del Pd – la necessità di comprendere dove si voglia andare a parare con queste decisioni. E non sfugge come tutto ciò sia in parte frutto di una mancata programmazione che si continua ad attendere con l’annunciato futuro piano sociosanitario di cui ancora non si vede neppure l’inizio”.
A sostegno delle forti perplessità che si registrano tra i banchi delle opposizioni, Valle ricorda come recentemente “proprio l’Asl Cuneo ha reinternalizzato molti dipendenti che operavano forniti da Amos”. Da qui la richiesta di audire assessore e direttore generale “per capire anche se il ricorso ad Amos per alcuni servizi si debba intendere solo in via temporanea o, al contrario, strutturale. Resta il fatto – conclude il vicepresidente della commissione Sanità – che questa decisione presenta molti aspetti da chiarire e possibili conseguenze su cui occorre fare piena chiarezza”.