POLITICA & AMBIENTE

Bruciano le polemiche sull’inceneritore: zeppa della Lega, centrosinistra diviso

Avs e M5s votano l'ordine del giorno del Carroccio che chiede uno studio di un ente terzo prima di dare il via libera all'ampliamento dell'impianto di Torino. Foietta: "Ci dicano cosa vogliono che facciamo". Il Pd prima si spacca poi attacca: "Spot elettorale"

Lega, Cinquestelle e Avs. Dalla stessa parte a Roma e a Bruxelles, contro il piano di difesa comune dell’Europa e più in generale sui vari dossier di politica estera, e pure a Torino dove, in Consiglio regionale, hanno votato un ordine del giorno per rallentare l’ampliamento del termovalorizzatore di Torino.  Una maggioranza trasversale costruita attorno aldocumento presentato dal consigliere del Carroccio Andrea Cerutti che impegna l’Autorità regionale dei Rifiuti a commissionare un nuovo studio ambientale riguardo l’opera. “L’analisi – spiega Cerutti – dovrà essere affidata a un ente pubblico terzo e indipendente, condizione necessaria per proseguire nell’iter autorizzativo del progetto”.

Così la Lega del Sì tanto strombazzata a livello nazionale da Matteo Salvini, quella che accelera sulle grandi opere pubbliche, diventa la Lega del Nì, che tira il freno su un piano già ampiamente condiviso a livello regionale. Una iniziativa, peraltro, che s’inserisce in un percorso avviato dall’assessore all’Ambiente – anche lui leghista – Matteo Marnati, il quale aveva inserito l’ipotesi Gerbido già nel piano dei rifiuti approvato nella scorsa legislatura. Insomma, perché ora questa frenata della Lega? Il Carroccio aveva sostenuto con Riccardo Molinari un’altra opzione, che prevedeva la realizzazione di un impianto nell’Alessandrino in grado di servire il basso Piemonte e il tratto di Ponente della Liguria. Alla prova dei fatti, però, su quell’ipotesi non è stata avanzata neanche una manifestazione d’interesse. Diversa la posizione di Avs, che in Regione è contro come dimostra la firma della capogruppo Alice Ravinale  alla interrogazione critica presentata nei giorni scorsi dal Cinquestelle Alberto Unia, ma in Comune ha consentito che il via libera al progetto di Stefano Lo Russo passasse con il voto anche dell’assessore Jacopo Rosatelli.

Dalla sua vacanza in Svizzera, mentre attraversa le Alpi sul Glacier Express, il presidente dell’Autorità dei rifiuti Paolo Foietta replica serafico: “Restiamo in attesa  che la giunta regionale ci comunichi come  vuole che procediamo in merito. Il Politecnico è già stato da noi incaricato di supportare le attività di definizione del progetto. Credo possibile procedere con loro a una valutazione dell’impianto e della sua eventuale pericolosità”. Tra i temi sul tavolo c’è quello delle compensazioni, sottolineato dal sindaco di Beinasco Daniel Cannati, il quale fa presente come uno degli impegni all’epoca della realizzazione dell’inceneritore da parte di Trm fosse il trasferimento dell’allora Servizi Industriali, ora Green Thesis, che però non se n’è mai andata da Orbassano.

E mentre in aula si formava una stravagante maggioranza composta da FdI, Lega, M5s, Verdi e Sinistra e Stati Uniti d’Europa, il Pd si è diviso con mezzo gruppo che ha votato a contro (Mauro Calderoni, Gianna Pentenero, Simona Paonessa e Fabio Isnardi) e l’altra metà che non ha partecipato al voto composta da Monica Canalis, Laura Pompeo, Domenico Ravetti ed Emanuela Verzella. La capogruppo dem Pentenero parla di “proposta ambigua”. E aggiunge: “Se si fosse puntato sulla valutazione delle opere compensative, il nostro giudizio sarebbe cambiato. Ma questa operazione fumosa sa di spot elettorale per territori prossimi alle amministrative. L’approvazione dei progetti di questa natura segue delle procedure che non si possono bypassare con fantomatici studi indipendenti”.

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