Case di comunità scatole vuote.
In Piemonte attive solo 28 su 95
17:31 Giovedì 13 Marzo 2025
Il flop annunciato della riforma della medicina territoriale basata sui fondi del Pnrr: il 3% delle 1.717 strutture nazionali ha ha completa dotazione di personale. A livello piemontese neppure una eroga i servizi completi. E non va meglio per gli ospedali di comunità
Scatole vuote. Come ampiamente prevedibile la Case di comunità, uno dei pilastri della riforma della medicina territoriale avviata sui fondi del Pnrr, vanno a rilento nella loro realizzazione, ma ciò che preoccupa ancor di più e che quelle pronte a fornire i servizi ai cittadini con medici e infermieri sono appena 46 in tutta Italia ovvero il 3% sulle 1.717 strutture previste dal piano.
Che la carenza di personale sanitario, quasi sempre già pesantemente insufficiente negli ospedali così come nei distretti territoriali, rendesse di fatto inutilizzabili le nuove strutture non sorprende. Da mesi, anzi qualche anno ormai, l’allarme lanciato da più parti oggi non risulta né ingiustificato, né esagerato. I dati elaborati da Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, dipingono un quadro desolante e non meno preoccupante per il futuro, se poi si aggiunge che tra gli innumerevoli problemi compare anche quello relativo agli ostacoli che paiono rendere complesso il previsto impiego dei medici di famiglia nelle stesse case di comunità.
Ma venendo al rapporto basato sulle informazioni raccolte in ciascuna regione, oltre all’infinitesimale numero di strutture in grado di operare, non conforta certo quello delle case di comunità che alla fine del 2024 avevano almeno uno sei numerosi servizi funzionante. In tutto il Paese si arriva a 485. La questione del personale sanitario carente emerge palesemente in un altro numero, quello delle 118 case di comunità dotate si tutti i servizi obbligatori, ma dove c’è l’assenza assoluta di medici e infermieri.
Situazione sideralmente lontana dal piano che, tra l’altro, prevede una presenza medica pari a 24 ore al giorno per 7 giorni a settimana nelle case di comunità hub e 12 ore al giorno per 6 giorni a settimana per quelle spoke. La presenza infermieristica è prevista per 12 ore al giorno per 7 giorni a settimana negli hub e 12 ore al giorno per 6 giorni a settimana per gli spoke. “La presenza medica – precisa Agenas – è definita come disponibilità di un servizio di assistenza medica aperto a tutti gli utenti indipendentemente dall'iscrizione ad un determinato medico, senza necessità di prenotazione tipo ex guardia medica o continuità assistenziale”. Questo servizio può essere erogato da un medico di famiglia durante l'attività su base oraria o da un altro medico specificatamente dedicato, ma acome si diceva anche in questa circostanza problemi e resistenze non mancano.
Se poi si raffrontano i dati di Agenas con quelli della cabina di regia che monitora l’avanzamento del lavori previsti dal Pnrr, emerge come alla fine di febbraio più del 90% dei cantieri per le case e gli Ospedali di comunità risultavano avviati e in non pochi casi terminati, così come sarebbe a buon punto la realizzazione delle centrali uniche territoriali, terzo pilastro del piano di riforma della medicina territoriale. Come sempr ci sono differenze tra regioni, anche se i dati complessivi riflettono una situazione tutto sommato omogenea nella sua gravità.
In Piemonte delle 95 case di comunità previste, quelle con almeno un servizio attivo sono appena 28, mentre sono 3 quelle dove mancano solo (si fa per dire) medici e infermieri e nessuna ha tutti i servizi previsti come obbligatori. Peraltro, le sole 46 strutture completamente in grado di funzionare in tutto il Paese sono distribuite tra Veneto (2), Umbria (2), Toscana (7), Molise (2), Marche (1), Lombardia (10), Liguria (1), Lazio (8) ed Emilia-Romagna (13). E sempre guardando alla sanità piemontese non va certo meglio sul fronte degli ospedali di comunità: sui 30 previsti neppure uno ha almeno un solo servizio attivo. E poco consola il dato nazionale dove su 568 strutture solo 124 possono vantare quel modestissimo risultato.