Feluche casalinghe
11:09 Mercoledì 26 Marzo 2025
Dicono che… il voto di lunedì sera in Sala Rossa sul riconoscimento dello stato palestinese (e quelli sull’esercito comune europeo e il riconoscimento di Israele da parte dei paesi arabi) abbiano messo in luce tutte le contraddizioni all’interno di un centrosinistra che sembra ormai – in alcune sue frange – un collettivo studentesco. Non sono passate inosservate le astensioni della vicepresidente del Consiglio comunale di Torino Ludovica Cioria e del collega Ahmed Abdullahi, entrambi del Pd, alla mozione del radicale Silvio Viale per una difesa comune europea. Il sindaco Stefano Lo Russo non partecipa al voto e i consiglieri di Avs votano addirittura contro (loro nei cannoni ci mettono i fiori).
Le divisioni diventano psicodramma sulla richiesta di riconoscimento di Israele da parte dei paesi – in maggioranza arabi – che ancora non lo hanno fatto: quattro voti favorevoli del Pd più quello di Viale; Cioria e Abdullahi contrari mentre la maggior parte dei dem si astiene o si imbosca non partecipando al voto o facendo perdere le proprie tracce. Passa invece il documento per il riconoscimento dello Stato palestinese. Nelle ore successive, esplode la chat della maggioranza: Viale se la prende con Cioria e Abdullahi; quest’ultimo accusa l’esponente radicale di sostenere “pubblicamente la politica di Trump e la pulizia etnica”, l’altro lo manda “a cagare” e minaccia querela. Postilla finale: quando le nostre feluche avranno finito di discettare sui destini del mondo, ci sarebbe da tagliare l’erba nelle aiuole che, dopo le recenti piogge, è tornata a crescere.