GLORIE NOSTRANE

L'auto(scatto) di Seymandi con Forza Italia

L'imprenditrice per mancanza d'impresa avvistata oggi al convegno azzurro. La sua ricetta: "Meno finanza", te credo dopo la sua liaison finita agli stracci con Segre. Qualche mese fa era alla festa meloniana di Atreju. "È in cerca di una candidatura", malignano

“Donne e motori, gioie e dolori”. Sfidando gli anatemi di “sessismo” alcuni attivisti di Forza Italia hanno tirato in ballo il celebre motto popolare vedendo aggirarsi nella sala del Museo dell’automobile di Torino Cristina Seymandi, la regina del gossip dell’estate del 2023 per la clamorosa rottura del fidanzamento con il finanziere Massimo Segre. È lei stessa, peraltro, ad aver immortalato la sua presenza sui social, con tanto di foto in posa accanto al cartellone dell’evento e un post lunghissimo in cui discetta sul futuro dell’automotive. Analisi, in verità, non propriamente originale con dati e considerazioni raccattati qua e là tra web e articoli di giornali. Ma tant’è la Seymandi ha voluto farci sapere la sua ricetta: «Quello che credo sia necessario è un modello di sviluppo manifatturiero che non “giochi” sulla tattica finanziaria, ma su un una cultura imprenditoriale che investa su competenza, intelligenza e creatività. Credo che questo sia ciò che è sempre stata la caratteristica del far impresa in Italia e che l’Europa deve tutelare. Questo è il nostro tratto distintivo ed è per questo che in Italia abbiamo distretti di manifattura. Difendiamoli». Comprensibile la sua uggia per la finanza dopo quel che le è capitato, ma insomma…

Ovviamente la sua presenza non solo non è sfuggita ai più ma ha scatenato l’immancabile ridda di congetture e pettegolezzi: “Vuoi vedere che punta su Forza Italia per tornare a coltivare la sua passione per la politica?”, si è chiesto un parlamentare azzurro che la conosce da tempo. E pensare che l’ultima volta in cui è stata avvistata a un evento pubblico era sotto altre bandiere. Era lo scorso 14 dicembre quando la sua sagoma era stata notata gironzolare tra gli stand al Circo Massimo, dov’era in corso Atreju, la tradizionale kermesse di Fratelli d’Italia. Anche in quella occasione si malignò di un suo avvicinamento al partito di Giorgia Meloni. A quanto riferisco alcune fonti ultimamente avrebbe aderito a “Italia c’è”, formazione fondata dall’imprenditore Gianfranco Librandi, ex parlamentare del Pd e in passato munifico finanziatore di Matteo Renzi, oggi nell’orbita (“siamo federati”) del partito di Antonio Tajani.

Una cosa è certa, l’imprenditrice per mancata impresa – ha ceduto le quote della Savio al manager israeliano Nash Abramov – è notoriamente attratta dalla politica. Figlia del noto commercialista Roberto Seymandi, scomparso nel 2021, di simpatie liberali e con rapporti nel centrodestra, ha fatto il suo debutto durante l’amministrazione pentastellata, guadagnandosi stima e fiducia di Chiara Appendino ma scatenando anche molta invidia: un ampio fronte grillino l’accusa di studiare “da sindaca”, alludendo alla sua brama di succedere all’allora inquilina di Palazzo Civico. La rottura con il M5s, per quanto brusca e traumatica, non la scoraggiò, spostando semmai le mire su altri lidi: nel 2021 si è candidata in “Torino Bellissima” lista fashion dell’aspirante sindaco per il centrodestra Paolo Damilano. Non propriamente un successo travolgente: le 318 preferenze raccolte sono insufficienti a farla entrare in Sala Rossa.

Il resto è cronaca (rosa). Il famoso party per il suo compleanno dove il promesso sposo la molla accusandola di tradimento, il video con il discorso che diventa virale, i contenziosi giudiziari ormai ricomposti, l’archiviazione del procedimento avviati dal Garante della Privacy e persino dell’indagine sulle offese ricevute sui social. Tante interviste e comparsate televisive, un ruolo – quello di vittima del maschilismo becero e di suffragetta dei diritti delle donne – da rivendicare e, se possibile, far fruttare. Magari per una candidatura.

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