GRANA PADANA

Salvini tessera Vannacci, parte la scalata alla Lega

Tutto secondo copione. Il generale diventerà vice del Capitano e prepara la conquista di un partito ormai sovranista e trumpizzato. Molti leghisti storici sospettano l'esistenza di un accordo tra i due per la successione. I mal di pancia del Nord e i crucci di Durigon

“Sono orgoglioso di salutare un eurodeputato a cui consegno la tessera del partito”. Matteo Salvini ha salutato così Roberto Vannacci, chiamandolo sul palco del congresso della Lega in corso a Firenze. “Questa è la migliore risposta alle ansie e ai turbamenti annuali di tanti retroscenisti, siamo qui e andremo lontano”, ha aggiunto Salvini prima di cedere il microfono a Vannacci. Che ora, in virtù anche della modifica statutaria approvata sabato, potrà essere nominato come quarto vicesegretario del Carroccio. Una scelta che, certo, pare indigesta al fronte del Nord che non ha mai fatto mistero di considerare l’ex comandante del Col Moschin un corpo estraneo alla propria tradizione, ma che qualche cruccio riserva pure all’ala meridionalista del partito, a partire dall’altro vicesegretario Claudio Durigon, ras delle troppe centro-sudiste che vede l’ingresso di un potenziale concorrente e collettore di preferenze.

“La missione si porta a termine solo insieme. Oggi è quel momento. Insieme proseguiremo nell’assolvimento di questo compito. Lo faremo con coraggio. Ma anche con forza e onore”, ha affermato Roberto Vannacci, prendendo parola dal palco. “Devo ringraziare Matteo Salvini per questa amichevole pacca sulla spalla, da oggi andremo avanti assieme, ringrazio gli entusiasti che ci danno coraggio, ringrazio i critici, perché la critica è il concime del progresso, ringrazio i perplessi, perché tutto ciò che non ci uccide ci rende più forti”, ha proseguito il generale che ha elogiato il partito in cui è entrato oggi ufficialmente: “La Lega è l’unico partito sovranista in grado di incidere. Lotta, cade, si sporca, tira in porta e ogni tanto fa gol, come ha fatto con l’approvazione del decreto sicurezza. La Lega non si limita a stare sugli spalti, ma incide nelle istituzioni”.

E se la conclusione delle assise alla Fortezza da Basso ha offerto un Salvini sull’orlo della commozione che, oltre ad annunciare l’accoglimento di tutte le mozioni presentate, prospetta l’ipotesi che questo sarà il suo ultimo mandato alla guida del partito – “Sono sicuro che al prossimo congresso federale il mio orgoglio sarà di essere delegato, perché qua non so chi, non so come ma so che sarà così, c’è sicuramente il prossimo segretario federale. Non vedo l’ora” – sulla schiena di molti esponenti storici corre un brivido. Sarà Vannacci il futuro leader, di una Lega ormai del tutto sovranista e trumpizzata? E c’è chi parla di oscuri accordi (con tanto di sigillo notarile) che potrebbero risalire già ai tempi in cui è stata decisa la candidatura del generale alle Europee.