Stesso esame pagato due volte. Indagine dei Nas sui pre-ricoveri
Stefano Rizzi 14:12 Lunedì 07 Aprile 2025Prescritti al di fuori della procedura prevista, gli accertamenti clinici vengono rimborsati due volti dal servizio sanitario. Pesanti ripercussioni anche sulle prenotazioni e le liste d'attesa. In Piemonte casi di mancato rispetto delle disposizioni regionali
Lo stesso esame pagato due volte dal servizio sanitario e prenotazioni che vanno a ingolfare ulteriormente i Cup allungando le liste d’attesa. È quanto starebbero accertando, su tutto il territorio nazionale, i carabinieri del Nas nel quadro dell’inchiesta a vasto raggio che ha preso le mosse proprio dai tempi di attesa che i pazienti continuano a subire nella loro eccessiva lunghezza.
Il nodo, ma probabilmente anche l’artificio se come pare non si tratti di semplice disattenzione, sta nelle prestazioni legate ai ricoveri per interventi e, più nel dettaglio, proprio nel cosiddetto prericovero. Una fase propedeutica all’intervento per cui è prevista, appunto, una serie di accertamenti. Questi, per legge, devono essere compresi nella procedura di ricovero, sia per quanto riguarda la prenotazione, sia per quel che attiene al pagamento.
In sostanza non è il paziente a doversi occupare di fissare gli appuntamenti per gli esami previsti e per quelli che, eventualmente, si rendessero necessari seppur non contemplati. Lo stesso vale per l’aspetto economico, visto che i costi ricadono nella stessa Drg, ovvero il costo del ricovero e dell’intervento rimborsato all’azienda sanitaria pubblica, così come alle cliniche private.
Le indagini avrebbero appurato che non sempre questo avviene, anzi sarebbero molti ii casi in cui al paziente viene chiesto di richiedere al suo medico di famiglia la prescrizione degli esami in vista del ricovero. La conseguenza di questa procedura, come detto, non solo aumenta il numero di prenotazioni attraverso il Cup, mentre quegli esami dovrebbero seguire un percorso definito per il ricovero senza finire per essere equiparati agli altri, ma ad attirare l’attenzione degli inquirenti è, ancor più, l’aspetto economico. L’azienda o la clinica quegli accertamenti se li vede già riconosciuti nella somma che le viene rimborsata per l’intervento, ma è evidente che se non li fa risparmia e incassa soldi non dovuti.
Dalle casse della sanità pubblica, nel frattempo, esce una cifra doppia e spesso anche di più considerato che vengono pagati gli esami prescritti dal medico di famiglia su richiesta del paziente il quale a sua volta ha ricevuto l’indicazione dall’ospedale o dal centro privato. Queste richiesta riguardano soprattutto esami più complessi e, quindi, più costosi rispetto a quelli di prassi come quelli del sangue che normalmente vengono eseguiti nel percorso di prericovero. Su questo punto, oltre alla normativa nazionale, in Piemonte una delibera della giunta regionale del 20 novembre 2023 ribadiva come “tutte le prestazioni strettamente e direttamente correlate al ricovero programmato (prericovero e post-ricovero) sono remunerate dalla tariffa onnicomprensiva del Drg di ricovero”.
Nonostante queste disposizioni, proprio anche in Piemonte non sarebbero pochi i casi di violazione della norma con tutto ciò che ne consegue sul fronte delle liste d’attesa e con quel raddoppio della spesa, tanti più inaccettabile vista la situazione critica delle casse della sanità regionale.