Lo Russo arruola Garibaldi per la spedizione del 2027
Davide Depascale 07:00 Giovedì 10 Aprile 2025All'economista dell'establishment subalpino il ruolo di frontman dell'associazione da cui nascerà la lista del sindaco alle prossime amministrative. Un disegno cittadino con proiezione nazionale di un listone nella coalizione di Schlein. Chi c'è e chi si tira fuori
Stefano Lo Russo ci riprova, e stavolta vuole fare sul serio. Dopo il risultato non eccelso della sua lista civica alle comunali del 2021 – un 5% che sembrava un minestrone mal riuscito, con dentro di tutto, da Silvio Viale di +Europa a Elena Apollonio di DemoS – il sindaco di Torino guarda al modello Cirio. La l
ista del governatore, alle ultime regionali, ha fatto il botto: oltre il 12% in Piemonte, quasi il 10% in città. Numeri che fanno gola. Insomma, dopo essere diventato il suo modello al punto da sciommiottarlo persino nel vestire, lo ha preso come benchmark elettorale. E se l’opossum azzurro è riuscito a fare breccia in una terra se non ostile di certo tradizionalmente orientata a sinistra, l’operazione si presenta, almeno sulla carta, non così impossibile. Basta con i caravanserragli del passato, però: Lo Russo punta su un nome forte, l’economista Pietro Garibaldi, direttore del Collegio Carlo Alberto, allievo di Elsa Fornero e nome di punta dell’establishment subalpino. A lui il compito di mettere insieme una squadra di una quindicina di pezzi da novanta, che da qui al 2027 riuniti in una associazione dovranno girare la città, accreditarsi e costruire relazioni. Obiettivo? Una lista che peschi voti là dove il centrosinistra zoppica.
Il piano è ambizioso: Garibaldi – che non dovrebbe assumere ruoli politici – dovrebbe poi calamitare anime moderate sparse: Cristina Peddis di Azione, i radicali, i reduci della Lista Monviso (creatura di Sergio Chiamparino poi passata nelle mani di Mario Giaccone) e di Torino Domani di Francesco Tresso. Potrebbe essere interessata anche Italia Viva, con il presidente torinese Davide Neku che pochi giorni fa, in un evento sulla sicurezza organizzato dalla compagine renziana al Mercato Centrale, ha sparato dritto: “Per vincere nel 2027 serve una piattaforma credibile, che sposti il baricentro del centrosinistra su sicurezza, decoro e vivibilità, temi che la destra ha monopolizzato”. Gli fa eco Vittoria Nallo, consigliera regionale e collega di partito, che
spinge per tenere dentro +Europa e i socialisti. Una lista di questo genere farebbe proprio al caso loro. Lo Russo, da par suo, ha già sguinzagliato il suo uomo macchina, Daniele Valle, per tessere la tela con la società civile e le varie formazioni minori. I Moderati di Mimmo Portas, invece, già storcono il naso e alla fine potrebbero rimanere fuori: “Una lista così si scioglie in dieci giorni, come nel 2021”. I maligni sostengono che, in realtà, Portas avrebbe voluto essere lui il federatore ma che di fronte alle resistenze dei potenziali alleati (“Non facciamo certo i portatori di acqua al suo mulino”) ora faccia il sostenuto. E brucia ancora lo smacco del 2021 quando si vide bagnare il naso, seppur di una manciata di voti, dalla lista di Giaccone e soci.
Un piano, quello che ha in testa l’inquilino di Palazzo civico, che si proietta fuori dalla conta daziaria. Lo Russo, anche nella sua veste coordinatore dei sindaci Pd al Nazareno, potrebbe essere il levatore di una listone civico nazionale, portando in dote al centrosinistra guidato da Elly Schlein una delle gambe indispensabili per un partito non certo autosufficiente. Magari in asse con Beppe Sala, il sindaco di Milano ammaccato dalle polemiche sulla sicurezza e dall’inchiesta sull’urbanistica. I due, che non si sono mai amati – ricordate il mezzo endorsement a Paolo Damilano e lo sgambetto sulle Olimpiadi 2026? –, potrebbero fare buon viso a cattivo gioco e unire le forze, raccogliendo figure della società civile da tutta Italia per sedurre il ceto medio riflessivo e tirare la volata alla Schlein per sconfiggere Giorgia Meloni alle prossime Politiche. “Che cento fiori sboccino”, diceva Mao. Lo Russo ci prova, con Garibaldi in testa e Valle a fare da regista a portare un bouquet di liste a Elly. Se sono rose fioriranno.